di Paola Gabrielli
Non più consegne a domicilio tramite fattorino, ma con dei robot, che hanno già un nome “Scout”, a sei ruote che Amazon ha iniziato a testare in un sobborgo di Seattle all’inizio dell’anno. Così ha deciso, il colosso dello shopping online che ieri ha comunicato ufficialmente che i nuovi robot inizieranno a consegnare pacchi ai clienti a Irvine, in California. Di colore azzurro, delle dimensioni di un Labrador, con il logo Amazon stampato sui lati, sono stati studiati per evitare di schiantarsi contro pedoni e cassonetti della spazzatura e rappresentano un’idea di marketing favolosa (per Bezos) perché contestualmente alle consegne, quasi 6 miliardi nel 2018, Amazon moltiplicherà altrettante volte o quasi, le visualizzazioni del suo marchio. La velocità fa la differenza, dice sempre il fondatore Jeff Bezos. E prossimamente pare che a dettare i tempi per le consegne di Amazon non sarà più un “algoritmo” anche in Italia. Nel 2018, il colosso di Seattle aveva ottenuto la licenza di operatore postale, ma aveva continuato a spedirci i pacchi a casa, in ufficio avvalendosi dei corrieri e di Poste Italiane. Certo aveva già una sua flotta di mezzi di trasporto, camion e aerei, oltre che un esercito di fattorini, ma li utilizza solo come “piano B” in caso di emergenze. Ora questo cambio di rotta dividerà le associazioni dei consumatori anche in Italia? E che cosa dirà Di Maio, vice premier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro così attento a salvaguardare le politiche dirette al sostegno delle famiglie e del lavoro?
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