Dei 5,1 milioni di decessi segnalati nell’Unione europea (UE) nel 2016, 3.300 (0,06%) sono stati causati da aggressioni. La maggior parte delle vittime erano uomini (65%). Dal 2016 però il tasso di mortalità per aggressione ha cominciato a diminuire. Nel 2002, il primo anno per il quale sono disponibili dati, il tasso si è attestato a 1,3 ogni 100.000 abitanti e da allora è gradualmente diminuito, raggiungendo lo 0,6 ogni 100.000 nel 2016.
Per aggressione più decessi negli Stati baltici, meno nel Regno Unito
Con 4.6 decessi per aggressione ogni 100.000 abitanti, la Lettonia ha registrato il tasso più alto tra gli Stati membri dell’UE nel 2016. Altri due Stati membri baltici, la Lituania (3,6 morti per aggressione ogni 100.000 abitanti) e l’Estonia (2,7) hanno registrato percentuali di decessi molto alte. All’estremità opposta della scala, il Regno Unito che invece ha registrato il tasso più basso di decessi per aggressione nel 2016 (pari allo 0,1%), seguito da 8 Stati membri con un tasso dello 0,5%: Lussemburgo, Danimarca, Germania, Francia, Austria, Repubblica Ceca, Italia e l’Irlanda.
Al fine di confrontare i tassi tra i paesi, il numero di decessi è stato standardizzato per tener conto delle loro diverse dimensioni e strutture di età. I dati di origine per il numero di decessi sono disponibili sul sito Eurostat hlth_cd_aro.
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