di Matteo Ciacci
Il Conte Day è finalmente arrivato. Al Quirinale ci si attenderà valutazioni e proposte concrete dalle forze politiche, dai partiti e dai gruppi delle valutazioni sulla configurazione di una possibile nuova maggioranza. Ma quanto i partiti potranno dire dipenderà a sua volta anche dall’atteggiamento del premier e dalla decisione in merito alle dimissioni.
“Come abbiamo sempre ribadito: attendiamo le dichiarazioni di Conte e l’apertura della crisi. A quel punto alla Direzione del 21 riaffermeremo una posizione chiara: o nel corso delle consultazioni si verificano le condizioni per un governo forte e di rinnovamento anche nei contenuti o è meglio il voto”, ha detto con una nota il Segretario del Pd Nicola Zingaretti. E riguardo le fonti parlamentari renziane che parlano di trattative avanzate con i 5 Stelle, con nomi di possibili ministri e identikit del futuro premier, dal Nazareno in modo ufficioso e ufficiale (sempre con nota dell’ufficio stampa del partito) si smentisce tutto. “Nessuna trattativa”. Che però non esclude un futuro di possibile alleanza. Anche perché al Nazareno non sono convinti che l’esperienza gialloverde sia davvero morta e sepolta. In ogni caso finché Giuseppe Conte non si dimette, la crisi non è aperta. E oggi il discorso di Conte al Senato sarà la cartina tornasole per capirlo. Prima della smentita del Nazareno era emerso che alla vigilia delle comunicazioni del premier Conte in Senato, i contatti tra le parti (Pd e M5S) erano proseguiti con discrezione e che gli ‘sherpa’ dem e quelli grillini sono andati avanti con lo scambio di messaggi e telefonate dalle quali era trapelato un certo ottimismo dovuto alla convinzione di offrire una maggioranza superiore di quella M5S-Lega al Senato, contando sui ‘transfughi’ di Forza Italia.
“Chiunque abbia timore del voto ha solo paura di perdere la poltrona. Hanno scelto Renzi? Auguri. Lo spieghino alle vittime di Bibbiano e ai truffati di Banca Etruria”, ha scritto ieri su Facebook il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che alle 23 ha pubblicato un altro post, dove ha mostrato una foto del pubblico di Marina di Massa, la località dove ieri ha tenuto il suo comizio, puntualizzando: ” Mentre tigì e giornaloni mostrano solo le “contestazioni” (leggi: i soliti compagni amici dei porti aperti, con falce e martello e “Bella Ciao” come ritornello…), QUESTA era la piazza che ho trovato ieri sera a Marina di Massa, nella ex rossa Toscana. GRAZIE!
Da una parte le manovre “salva-poltrona”, decise nel chiuso dei palazzi, di chi teme il giudizio del popolo, dall’altro vita vera, migliaia di persone in carne ed ossa, entusiasmo, affetto, passione. Statene certi: io non mollo. Avanti senza paura! Buonanotte Amici”.
Matteo Renzi chiamato ripetutamente in causa da Salvini in questi giorni, ha detto di essere è disponibile a sfidare l’altro Matteo, il vicepremier e leader della Lega Salvini, se si andasse al voto. “Se si candidasse a Firenze, o Milano scelga lui, contro di me, sarebbe il benvenuto”, ha detto ieri il senatore del Pd ai microfoni di ‘Studio aperto’ su Italia 1, aggiungendo: “In attesa di fare un confronto elettorale, magari (Salvini, ndr) potrebbe accettare di fare un confronto in tv. Se la vostra testata è disponibile, io sono pronto a fare intanto un confronto tv con Salvini e poi un confronto elettorale. Firenze l’aspetta”.
Luigi Di Maio invece poco più di mezz’ora fa ha scritto un post di incoraggiamento per il premier Conte su Fb: “Caro Giuseppe, oggi è un giorno molto importante. Il giorno in cui la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe per aver deciso di far crollare tutto, aprendo una crisi di governo in pieno agosto, in spiaggia, solo per rincorrere i sondaggi. Oggi, al Senato, i ministri M5S saranno al tuo fianco. Ci presenteremo in aula a testa alta. Tutti, ognuno di noi, sa di stare dalla parte giusta della storia. Qualunque cosa accada, volevo dirti che è stato un onore lavorare insieme in questo Governo. Vorrei sfruttare l’opportunità di questo post per ringraziarti. Sì, ringraziarti. Quando tutta Italia ha conosciuto Giuseppe Conte, lo ha conosciuto come uno dei membri della squadra di Governo del Movimento 5 Stelle. Era il 2 marzo del 2018, io ero candidato Premier e tu mi avevi dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di candidato Ministro della Funzione Pubblica. Sono sicuro lo avresti fatto ai massimi livelli e saresti stato il Ministro più amato d’Italia. Ma, diciamocelo, saresti stato sprecato. Allora avevamo ben compreso le tue capacità e competenze, non ancora invece la tua profonda umanità. Per fortuna, quando è nato questo Governo, a me e Alfonso Bonafede venne l’idea di proporre te come Presidente del Consiglio di garanzia tra le due coalizioni. In 14 mesi hai salvato l’Italia da due procedure di infrazione, hai rappresentato l’Italia ai tavoli europei ottenendo i margini di bilancio per dare ai cittadini Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza. Hai saputo farti amare dagli Italiani soprattutto nelle aree più disagiate del Paese. Qualunque cosa accadrà oggi, sappi che per me e per tutti noi vederti in quel ruolo è stato motivo di orgoglio. Sei una delle scelte di cui vado più fiero nella mia vita. Sei una perla rara, un servitore della Nazione che l’Italia non può perdere. Forza amico mio!”
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