di Pauline Ciacci
Il presidente Donald Trump è arrivato al G7. Il Gruppo delle Sette nazioni si sta radunando a Biarritz, una località balneare sulla costa basca a sud-ovest della Francia, molto amata dai surfisti, in uno dei momenti più imprevedibili del mandato di Trump, come sempre al centro della scena per i suoi commenti pubblici e per le sue scelte nazionalistiche sempre più in contrasto con un mondo interconnesso. Trump, sempre più isolato a Washington per i suoi modi arroganti, dopo aver ridicolizzato la Germania per i suoi travagli economici, senza fare i conti con la necessità di avere proprio bisogno di Angela Merkel e altri per contribuire a smorzare la forza delle nuove tariffe aggressive della Cina sulle merci statunitensi, oggi incontrerà altri leader mondiali con i quali dovrà discutere di sfide geopolitiche. Gli incendi in Amazzonia sono l’ultimo dei temi aggiunti nell’agenda del vertice dedicato all’Africa ed alla lotta alle ineguaglianze. Le prime discussioni sono iniziate ieri sera in occasione della cena dei leader, durante la quale si è parlato della Brexit, dell’Iran, con Macron che ha ricevuto il ministro degli Esteri Javad Zarif, apparso soddisfatto al termine di colloqui che ha definito “positivi e costruttivi”. E poi Siria e Ucraina, tema questo cui è collegato il rientro della Russia nel Gruppo, dal quale era stata sospesa nel 2014 dopo l’annessione della Crimea, e su cui ci sono diverse sensibilità. Mentre Mosca ufficialmente fa sapere che considera “più efficace” il G20. Ancora tra le questioni di politica internazionale il Kashmir argomento top nell’agenda del premier indiano Narendra Modi, che avrà un bilaterale con Donald Trump, al quale illustrerà le sue ragioni. Poi la Libia, sulla quale come sempre l’attenzione dell’Italia è massima. La sessione di domenica mattina sarà dedicata all’economia globale e al commercio, fra gli argomenti più divisivi tra i leader, o meglio fra Trump e gli altri, clima compreso. Il tema al centro del vertice, ossia la lotta alle diseguaglianze, parità di genere ed Africa, sarà discusso a partire dal pranzo di lavoro di domenica e per tutto il pomeriggio. “Il tempo in cui un club di ricchi poteva definire da solo gli equilibri del mondo è passato”, ha detto un anno fa Macron, annunciando quale sarebbe stata la priorità della presidenza francese del G7. Tra le presenze di peso, anche due premi Nobel per la pace del 2018, Denis Mukwege e Nadia Murad, membri del Consiglio consultivo per l’eguaglianza uomo-donna. Nel pomeriggio di domenica si terrà poi la sessione “Partenariato del G7 con l’Africa”, con i leader di Egitto, Senegal, Ruanda, Sudafrica e Burkina Faso. Fatta salva la priorità che la Francia dà alla regione del Sahel, l’Italia ha ottenuto che ci siano riferimenti anche al Corno d’Africa, area per noi di particolare rilevanza. Il vertice di Biarritz, scrive Adnkronos, si concluderà lunedì con una sessione sul clima e con una sull’agenda digitale, con i leader di Australia, India, Cile e Spagna. Tra un Trump come sempre imprevedibile, uno Johnson al debutto, un Trudeau impelagato in uno scandalo politico, una Merkel a fine mandato ed un Conte dimissionario, Macron giocherà il ruolo da protagonista prevedono i media francesi. Con la speranza che le manifestazioni contro il G7 previste per domani non degenerino nella violenza, riportando alla memoria l’inverno di scontri e disordini dei gilet gialli.
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