di Colin Anthony Groves
A sorpresa oggi in tarda mattinata l’aereo del ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif è atterrato a Biarritz, dove è in corso il G7.L’aereo di Zarif ha lasciato Teheran domenica mattina ed è atterrato poche ore dopo all’aeroporto di Biarritz, che è stato chiuso da venerdì a tutto il traffico in arrivo non collegato alle delegazioni ufficiali del G-7. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi, ha detto che Zarif è volato a Biarritz su invito del ministro degli Esteri francese. Mousavi ha dichiarato su Twitter che durante il viaggio di Zarif non ci sarebbero stati incontri o trattative con funzionari americani. Zarif in realtà avrebbe dovuto fare un tour in Asia per cercare sostegno per l’Iran proprio mentre Trump sta cercando consensi per la sua campagna elettorale, ma poi ha cambiato idea è ha preferito cogliere l’occasione dell’invito dell’omonimo francese giunto proprio nel bel mezzo del G7, che tra l’altro dà maggiore visibilità. Inutile dire che tutto ciò ha contrariato molto Trump, soprattutto quando ne ha saputo del tentativo di Macron di calarsi nei panni del mediatore parlato con altri leader a cena la sera prima. Macron ha affermato di non avere un mandato formale per parlare con i leader del G-7 nel consegnare un messaggio all’Iran, ma ha assicurato che sarebbe stato in grado di affrontare la questione nel contesto di ciò che avevano concordato durante una cena.
Che cosa è accaduto tra Iran e Stati Uniti? All’inizio di maggio del 2018, per la precisione l’8 maggio, Trump aveva annunciato l’intenzione della sua amministrazione di ritirarsi dall’accordo sul nucleare firmato nel 2015 con l’Iran e con i Paesi del Consiglio di sicurezza Onu più la Germania. Inoltre aveva anche annunciato che la sua amministrazione avrebbe fatto partire al più presto nuove sanzioni molto dure contro l’Iran per scongiurare che “il regime che sostiene il terrorismo in tutto il Medio Oriente” potesse arrivare alla bomba nucleare. Questo perché nel frattempo l’Iran aveva aumentato la percentuale di arricchimento dell’uranio dal 3,67% al 5% per “attività pacifiche” (percentuali comunque molto distanti da quelle necessarie per la realizzazione della bomba atomica) annunciando, per voce del viceministro agli affari esteri, Abbas Araghchi, di volersi smarcare dall’accordo di Vienna del 2015 che era stato siglato dalla Repubblica Islamica con la Germania, la Francia, il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Cina e la Russia.
I leader del G-7 stamattina si sono riuniti per concentrarsi e discutere di ciò che possono fare per stimolare la crescita dei loro Paesi, tenuto conto che quest’anno lo scenario è particolarmente preoccupante con l’economia americana in rallentamento e Germania e Italia vicine alla recessione. Nel frattempo, la Gran Bretagna dovrebbe lasciare l’UE in ottobre e non vi è alcun accordo su come dovrebbe accadere, aumentando la possibilità di un’uscita disordinata che potrebbe provocare il caos per le imprese in Europa. Johnson ha affermato che la Gran Bretagna e l’Europa devono prepararsi a questo, affermando che la prospettiva di un accordo sulla Brexit è “touch and go”. Altro argomento caldo della giornata il possibile ritorno della Russia nel G7 e, dunque ad un formato G8. “C’è un percorso di verifica da effettuare, da qui alla fine dell’anno”, hanno affermato alcune fonti diplomatiche. Trump poi ha acceso i riflettori sulla Cina, e riferendosi ai dazi, ha detto ai giornalisti presenti al summit: “Quello che ha fatto la Cina è vergognoso”. E a chi gli ha chiesto se gli alleati stiano facendo pressione nei suoi confronti affinché lui abbandoni la guerra dei dazi con la Cina, ha risposto; “Penso che (gli alleati) rispettino la guerra commerciale con la Cina”.
Le donne del summit…
Brigitte Macron e le altre partner dei leader presenti al vertice G7 di Biarritz sono partite questa mattina alla scoperta delle bellezze e delle specialità del paese basco, facendo tappa a Espelette, paesino molto amato dalla premiere dame francese e celebre per il suo peperoncino. Qui hanno pranzato a villa Arnaga de Cambo les Bains, per poi fare rientro a Biarritz nel pomeriggio. Con Brigitte c’erano l’americana Melanie Trump, la giapponese Akie Abe e la signora Mlagorzata Tusk, moglie del presidente del Consiglio europeo. Assenti Sophie Gregoire, compagna del canadese Justin Trudeau, e Joachim Sauer, marito di Angela Merkel.
Lunedì è previsto un incontro bilaterale tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente americano Donald Trump a Biarritz. Tra gli argomenti chiave la guerra commerciale tra Usa e Cina i cui danni si stanno ripercuotendo in modo dannoso anche sull’economia tedesca. Una buona parte del settore automobilistico d’oltralpe, infatti, produce auto in Usa per poi esportarle in Cina, come accade in Bmw. La guerra dei dazi tra le due super potenze commerciali danneggia di conseguenza e in modo diretto il comparto dell’auto, tra i settori trainanti dell’economia tedesca.In discussione ci sarà anche la questione sempre aperta dei dazi sull’auto in Europa.
Nella vicina città di Bayonne, alcuni manifestanti hanno chiesto a Macron di fare di più per proteggere i lavoratori francesi e il pianeta accusandolo di parlare troppo e fare pochi fatti, anche sulle promesse fatte per l’uso di combustibili fossili. Si tratta della terza marcia di protesta in due giorni, durante la quale i manifestanti hanno esposto cartelli e ritratti del presidente Emmanuel Macron, staccati dai municipi di diverse cittadine. Lo slogan scelto dai manifestanti per la loro marcia di protesta è stato: “Macron stacca o stacchiamo Macron”.
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