di Colin Anthony Groves
Questo G7 che termina oggi non ha prodotto solo chiacchiere, ma è riuscito in tante cose. La prima, quella più urgente, è stata sbloccare aiuti urgenti per l’invio di aerei antincendio Canadair nella foresta amazzonica devastata dagli incendi. Macron ha annunciato che i leader avevano concordato un fondo da 20 milioni di dollari per aiutare i paesi sudamericani a combattere gli incendi senza precedenti in Amazzonia, nonché un’iniziativa globale a lungo termine per proteggere la foresta pluviale lì e potenzialmente in Africa. Una riunione importante quella su clima, biodiversità e oceani alla quale però non ha potuto partecipare Trump, perché in coincidenza aveva altri bilaterali ai quali doveva assolutamente presenziare. The president poi incalzato dai cronisti sull’argomento dazi tra Usa e Cina, ha sparso zucchero sull’implicata vicenda, dicendo: “Credo che vogliano veramente arrivare ad un accordo, credo che siano (N.d.R.: i cinesi) nelle condizioni di desiderare disperatamente un accordo, non hanno scelta. La Cina ha perso tre milioni di posti di lavoro e altri ne perderà nei prossimi mesi. I dazi li hanno colpiti duramente, per 100 miliardi di dollari”, ha concluso Trump. “Xi è un grande leader, un uomo molto intelligente”, lasciando intendere che da lui si aspetta passi da gambero e spunti di trattativa a breve/medio termine. Evidentemente non facendo i conti con le capacità fa-da-te e di sopravvivenza del popolo cinese.
Anche l’Iran è stato uno degli “argomenti caldi” della giornata. Trump ha innanzitutto voluto precisare di non essere stato colto di sorpresa e nemmeno contrariato dall’arrivo del ministro degli Esteri iraniano Zarif. Ma è rimasto irremovibile sulle posizioni di sempre. E seduto accanto al cancelliere tedesco Angela Merkel, ha rivendicato “una grande unità” tra i leader in materia di Iran proiettata verso una sola conclusione: “Non possono avere armi nucleari”, ha detto il presidente americano.
Commento al quale il premier Hassan Rouhani ha ribattuto dicendo: “Se sapessi che andare a una riunione e visitare una persona aiuterebbe lo sviluppo del mio paese e risolvere i problemi della gente, non me lo perderei. Anche se le probabilità di successo sono non del 90%, ma del 20 o 10%, dobbiamo andare avanti. Non dobbiamo perdere le opportunità”.
La Merkel ha affermato che l’obiettivo del vertice del G7 era di raggiungere un accordo per impedire all’Iran di avere armi nucleari “con mezzi politici”. Senza elencare nel dettaglio come. “Cosa ne verrà fuori, quali possibilità si apriranno, non possiamo dirlo oggi. Ma la ferma volontà di parlare è già un grande progresso “, ha detto alla televisione tedesca.
E l’Italia? In queste ore verrà chiederà il rinvio per l’indicazione del candidato per la Commissione europea. Lo si apprende da fonti qualificate. Oggi scadeva il termine, non ultimativo, posto dalla nuova presidente Urusula von der Leyen, ma anche la Francia non ha indicato il suo candidato commissario.
Macron ha detto che il vertice si concluderà senza una dichiarazione congiunta finale, sperando di evitare il disastroso raduno dell’anno scorso in Canada quando Trump ha rifiutato di apporre la sua firma al termine dell’incontro e su Twitter ha scritto critiche taglienti sul Primo Ministro canadese Justin Trudeau. Come dire…Il passato insegna al presente come comportarsi nel futuro. E questa volta Macron ha fatto centro.
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