Non tutti lo sanno ma la professione di guida turistica, che è regolamentata per legge e vi si accede attraverso un esame pubblico, oggi nel nuovo scenario turistico del nostro territorio, si è trasformata in un nuovo modo di fare business.
In Lombardia sono 56 le attività di impresa, tra sedi e unità locali, su 1.050 in Italia, secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese 2019. Un settore, quello delle guide turistiche professioniste che si trasformano in imprenditori, che cresce del 14% in un anno e del 100% in cinque anni in Lombardia e del 8,8% e 42% in Italia. Imprese che hanno 69 addetti in Lombardia, di cui 33 a Milano su 1.509 in Italia.
Le province dove l’organizzazione di visite guidate si configura sempre più come attività d’impresa sono Roma (137 localizzazioni, +14% in cinque anni con 166 addetti), Napoli (80 imprese con 110 addetti) e Firenze (73, +161% in cinque anni con 148 addetti), seguite da Sassari (42 imprese, +36% con 68 addetti), Venezia (35, +75% con 125 addetti) e Palermo (33, +38% con 23 addetti). Milano ha 24 attività, +20% in un anno e +100% in cinque anni con 33 addetti. È forte la presenza femminile (58% delle imprese sia in Lombardia che in Italia) e gli imprenditori nati all’estero pesano 8% in regione e 13% a livello nazionale. Più giovani gli imprenditori in Lombardia, il 10% rispetto al 7% nazionale. Si tratta soprattutto di guide turistiche che aprono una ditta individuale, nel 67% dei casi in Lombardia e nel 72% in Italia. A Milano pesano di più le società rispetto alla media nazionale, le ditte sono il 48% del totale, come anche a Sassari (53%). A Firenze sono ditte individuali di guide turistiche che si mettono in proprio nel 93% dei casi.
Attenzione però alle guide “tarocche”
Spiega Valeria Gerli, componente della giunta della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente di Confguide GITEC (Guide Italiane Turismo e Cultura) – Confcommercio Milano: “Guida turistica non ci si improvvisa. È una professione che richiede forte impegno di tempo, energie e passione, accompagnato da un costante aggiornamento dei contenuti e delle competenze culturali tradizionali e nuove, quali il tema enogastronomico. Purtroppo la forte crescita dei visitatori e della domanda, insieme a persistenti incertezze normative, aprono spazio ad un numero sempre più alto di abusivi, improvvisatori, approfittatori che alterano il mercato e sviliscono l’esperienza di visita. Non solo visitatori singoli si affidano spesso incautamente in loco a guide abusive (N.d.R.: preoccupante la crescita del fenomeno ambiguo dei “free tours”, visite guidate dove al compenso si sostituisce la mancia!), ma interi gruppi di turisti organizzati visitano l’Italia senza entrare nel nostro circuito di accoglienza, a partire dalla guida. Questa organizzazione autoreferenziale”, prosegue la Gerli, “più diffusa tra i turisti organizzati provenienti dalla Cina, riduce l’impatto economico del viaggio sui nostri territori italiani. Occorre governare questo turismo in forte crescita. Occorre dare visibilità e valore alla figura professionale della guida turistica italiana, attraverso la cui voce viene comunicata a tutto il mondo l’attrattività, la storia, la bellezza del nostro Paese. Occorre anche orientare gli interessi dei visitatori, che spesso quando organizzano il viaggio da casa loro ignorano (e quindi poi trascurano) la maggior parte delle attrazioni, della storia e della bellezza che l’Italia offre, con effetti devastanti di overtourism in certi luoghi. Positivo il dato della crescita delle attività d’impresa costituite da guide turistiche, che dimostrano consapevolezza del loro ruolo strategico e sviluppano lavoro per i colleghi. Una tendenza da incentivare, con iniziative come quella dell’azienda speciale della Camera di commercio Formaper, che ha aperto i propri corsi di formazione alle guide turistiche di Gitec, per rafforzare le loro competenze anche in ambito digital marketing“, sottolinea la Gerli. “Lo sviluppo delle capacità imprenditoriali delle guide turistiche è diventato tanto più essenziale, in quanto dal 2013 è consentito per legge esercitare la professione e svolgere servizi di visite guidate in tutto il territorio italiano (e nei paesi membri UE), essendo finalmente venute meno le limitazioni territoriali provinciali/regionali preesistenti, che speriamo non vengano più ripristinate in nome di un protezionismo controproducente e superato dalla realtà dei nuovi scenari turistici e di mercato. La libera professione e l’attività imprenditoriale non devono essere rinchiusi dentro confini territoriali ristretti che danneggerebbero in primis la qualità dell’esperienza del visitatore. L’assenza di barriere facilita la nascita di attività imprenditoriali di rete, la crescita professionale e lo scambio. Per quanto riguarda Milano”, conclude, “le guide turistiche sono pronte a prepararsi alla una nuova grande sfida delle Olimpiadi e a lavorare di concerto con istituzioni e operatori privati per il successo dell’evento. Guardiamo con fiducia e con l’ottimismo della concretezza alle Olimpiadi Invernali 2026 assegnate a Milano e Cortina. I grandi eventi accendono i riflettori e devono diventare occasione per rendere visibile e valorizzare tutto ciò che la città offre di permanente”.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.