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CONTE -BIS. E ORA CHE COSA SUCCEDE?


di Martina Marsano

La dichiarazione del Prof. Giuseppe Conte,al termine dell’incontro con il Presidente Sergio Mattarella. (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Il professor Conte si è riservato di accettare l’incarico per formare il Governo che gli ha conferito il presidente Mattarella con riserva, ma questa si sa, è una formula diciamo di rito. “Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari”, ha detto Conte durante il suo discorso, che avverranno a Montecitorio, come è sempre avvenuto, perché Montecitorio è considerato un luogo neutro, il luogo simbolo del Parlamento, è una delle due camere e quindi è giusto che le consultazioni del presidente consiglio incaricato avvengano in questa sede istituzionale che è il simbolo della dialettica tra la maggioranza e opposizione. Insomma Conte da sconfitto torna sullo scranno da premier da vincitore, e Salvini, che probabilmente non aveva previsto che potesse profilarsi uno scenario di questo genere, ora deve mandare anche giù non solo il boccone amaro della ricandidatura del suo odiatissimo premier, ma anche il fatto di essere stato messo fuori dai giochi.

La dichiarazione del Prof. Giuseppe Conte,al termine dell’incontro con il Presidente Sergio Mattarella. (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Come in quello dell’Oca dove quanto sei all’89 pensi manchi davvero pochissimo per fare 90, invece basta una mossa sbagliata e ti ritrovi al punto di partenza.

Il senatore Matteo Salvini

Altro che capitalizzare il consenso del popolo italiano, Salvini evidentemente non ha tenuto conto del fatto che l’ex premier, che ha passato mesi a mettere d’accordo lui e Di Maio, era comunque diventato una figura forte e rappresentativo per molti italiani. E la sua immagine anche a livello internazionale ha il suo peso, perché ha evitato 2 procedure di infrazione nei confronti dell’Italia e il suo percorso al Governo non è stato facile. Un riconoscimento che arriva anche dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump proprio ieri.

Il destino di Conte e dei M5s si incrocia nel 2017 quando a Conte gli viene chiesto di fare un intervento sulla riforma della Giustizia in funzione di un possibile incarico come ministro della funzione pubblica. Ma Conte fa passi da leone e dopo il voto del 4 marzo in tre mesi diventa il garante del contratto giallo verde e poi assume la carica di premier.

Sollievo e cautela sono i sentimenti espressi dalla Germania, che nelle settimane scorse “dopo le uscite di Salvini” temeva veramente il ritorno alle elezioni e la possibile vittoria di un movimento, quello della Lega, che da quelle parti viene considerato di estrema destra, un governo ancora più antieuropeista di quello che appariva il governo giallo verde all’inizio. Insomma ora che l’ascesa di Salvini è scongiurata adesso, per la Germania, si può lavorare bene con l’Italia. E ora l’Italia indipendentemente dalle valutazioni sul prima, se e forse, avrà il compito di esprimere un’importante personalità all’interno della commissione europea per riprendere quel posto nel contesto europeo che lo stesso Conte nel suo discorso di oggi dice che le spetta. Insomma che Salvini fosse una spina nel fianco della Germania e della Francia non è mai stata una novità, ed ora che è fuori dai giochi, Merkel e Macron sono sicuramente più contenti. In Germania domenica prossima si voterà in due importanti Lander dell’est. È attesa una forte ascesa dell’estrema destra e già si studiano possibili alleanze alternative, inedite in Germania, perché soltanto i due partiti principali da soli probabilmente non riusciranno a mettere insieme un governo in nessuna delle due regioni.

Tornando a casa nostra per Conte non si profila una strada in discesa, perché ci sono ancora molti nodi da sciogliere. Ma lui che di scogli finora ne ha già saltati tanti finora ed è molto motivato ad affrontare anche questa nuova sfida con lo stesso entusiasmo di prima (N.d.R.: anzi forse con maggiore entusiasmo) , ha evidenziato anche nel suo discorso di oggi, che è pronto a intraprendere questa avventura di Governo purché la si affronti “in nome della “coerenza nella cultura delle regole, nella fedeltà ai valori che hanno sempre ispirato la mia azione. Sono principi non negoziabili, che non hanno e non conoscono alcuna distinzione di colore politico, sono principi scritti nella nostra Costituzione”, ha detto. Insomma a buon intenditor poche parole. E se ci sarà un solo vicepremier, se ce ne saranno due, se non ci saranno vicepremier, quello sarà un grande problema per lui dopo i salti mortali fatti per fare da paciere tra Di Maio e Salvini.

Il secondo banco di prova sarà la legge di bilancio, anche se sostanzialmente poiché erano già state “pensate e realizzate” alcune bozze e alcune ipotesi durante il governo precedente, Conte dovrà nella pratica riprendere assieme al nuovo Ministro dell’Economia e agli alleati di governo questo dossier per capire che aria tira, con la speranza che questo governo possa partire con il piede giusto e con maggiore stabilità approfittando di un momento in cui l’Europa che ci guarda con occhio benevolo. Ognuno quindi dovrà giocare bene le sue carte. La sinistra vuole cambiare la legge elettorale, ma i grillini hanno posto la priorità sul taglio dei parlamentari, il decreto sicurezza, la revisione delle concessioni autostradali. Salvini, che ha già più volte sottolineato l’ipotesi di alleanze pregresse di questo governo con Merkel e Macron, gridando all’inciucio, e la Meloni non staranno di certo a guardare. Vedremo già da oggi pomeriggio nello scacchiere politico chi saranno coloro che faranno scaccomatto.



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