di Michele Sansovini
Sono oltre 10,1 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze nel mese di settembre con una positiva tendenza all’allungamento della stagione turistica. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione del controesodo che segna con il bollino rosso il ritorno della maggioranza degli italiani al lavoro.
Per molti, secondo lo studio, si tratta di una seconda opportunità di andare in vacanza, magari per chi le ha fatte a giugno, mentre per altri è un’opportunità d’oro per permettersi di andare comunque in vacanza spendendo un pochino meno, (nello studio di Coldiretti si dice il 30% in meno), ma non molto meno, visto che albergatori e ristoratori, con l’allungamento delle stagioni e l’arrivo di molti stranieri, non abbassano i prezzi come nella bassa stagione. E poi in questo periodo si evita la calca ferragostana e per chi apprezza il relax e la tranquillità, è come fare bingo.
Cibo e vacanze, in ferie spesa record per mangiare
Sempre da una ricerca di Coldiretti sul cibo preferito dagli italiani in vacanza, la tavola è stata per quasi un italiano su cinque (19%) la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 53% è stata comunque uno dei criteri su cui basare la propria preferenza e solo un 5% dichiara di non prenderlo per niente in esame.
Occhio alla spesa
Oltre il 30% dei 779 euro spesi in media dagli italiani per le vacanze estive 2019 (+5%) sono stati destinati all’alimentazione. Il 36% dei vacanzieri infatti ha consumato pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, il 12% in agriturismi, anche se uno su tre (il 33%) ha mangiato nelle case di proprietà o in affitto e non manca chi ha scelto paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco. In ogni caso, quasi tre italiani su quattro (72%) in vacanza lontano da casa preferiscono consumare prodotti tipici del posto a chilometri zero per conoscere le realtà enogastronomiche del luogo.Tra le tendenze dell’estate 2019 c’è da registrare il crescente interesse per il cibo di strada, scelto dal 69% dei vacanzieri perché concilia la praticità con il costo contenuto, ma rappresenta anche una forma di vendita particolarmente apprezzata e favorita dal moltiplicarsi di sagre e feste.
Cibo on the road
Tra coloro che mangiano cibo di strada ad essere nettamente preferito è infatti il cibo della tradizione locale. Questo va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute. Dove in molti si accontentano di guardare e curiosare tra le bancarelle. Ma l’enogastronomia vince anche tra i souvenir. Con il 42% dei turisti che ha scelto proprio un prodotto tipico da riportare a casa o regalare a parenti e amici come ricordo della propria villeggiatura, magari acquistati in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori dove è possibile trovare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Tra le specialità più acquistate vince il vino, davanti a formaggi, salumi e olio extravergine d’oliva.
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