di Paolo Misiti
“Devo scusarmi del ritardo: sono rimasto chiuso in ascensore per 25 minuti, c’è stato un calo di tensione ma poi sono venuti i vigili del fuoco”. Lo ha detto il Papa prima dell’Angelus cominciato con diversi minuti di ritardo.
Ebbene sì pure ai papi (e d’altronde perché non potrebbe succedere anche a loro) capita di restare chiusi dentro un ascensore. È accaduto stamattina a papa Francesco mentre saliva al terzo piano del palazzo apostolico, dove di prassi si affaccia per la preghiera domenicale dell’Angelus. Ad un tratto “l’ascensoretto di Sisto V”, così chiamato perché vi si accede dall’omonimo cortile, uno dei più riservati di tutto il piccolo Stato, si è fermato e lui è rimasto oltre 25 minuti chiuso dentro l’abitacolo. Un inconveniente che non ha fatto di certo arrabbiare Bergoglio che poi ha ringraziato i vigili del fuoco, che hanno la caserma operativa nel cuore della Città leonina, che si sono mobilitati per farlo uscire. Negli anni l’ascensore è stato usato da tutti i papi, in particolare da Giovanni Paolo II quando aveva problemi di deambulazione. L’ascensore porta direttamente nell’appartamento papale a cui Bergoglio, com’è noto, ha rinunciato fin dall’inizio del suo pontificato.
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