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DORIAN I VENTI HANNO RAGGIUNTO I 320 KM ALL’ORA


L’uragano Dorian si è intensificato ancora una volta domenica chiudendosi alle Bahamas settentrionali, minacciando di battere le isole con venti di categoria 5

L’uragano Dorian con tutta la sua forza da uragano di categoria 5, è attualmente sulle Bahamas, dove sta scaricando la sua furia. Ieri, i venti massimi avevano raggiunto 297 km / h, con raffiche fino a 354 km / h. Secondo le prime informazioni i danni sono già ingenti, con una parte di Marsh Harbon, cittadina di 6.000 persone alle isole Abaco, “sott’acqua” e residenti disperati che cercano rifugio dopo che le loro abitazioni hanno perso il tetto. “Pregiamo per i residenti delle Bamahas, colpiti come mai prima da un uragano di categoria 5 con venti di quasi 320 chilometri all’ora”. Queste le parole del presidente Donald Trump su Twitter, che da ieri continua a scrivere informazioni sul suo account, nel tentativo di informare più persone possibili, perlomeno quelle che hanno ancora accesso ai devices, per fare sapere loro il percorso e l’impatto di Dorian sulle isole. Dorian è il secondo uragano più forte mai registrato nell’oceano Atlantico dopo Allen nel 1980, e potrebbe uguagliare per la forza dell’impatto a terra il primato dell’uragano del Labor Day del 1935. La furia dell’uragano Dorian ora si sta avvicinando alla Florida e minaccia 10 milioni di persone. L’uragano è”estremamente pericoloso perché potrebbe essere devastante” avverte Donald Trump.

Il presidente Donald Trump, a destra, partecipa a un briefing sull’uragano Dorian presso la Federal Emergency Management Agency (FEMA), domenica 1 settembre 2019, a Washington, con, dall’estrema sinistra, il senatore Rick Scott, R-Fla., Trasporti Il segretario Elaine Chao, il segretario alla salute e ai servizi umani Alex Azar, il segretario alla Difesa Mark Esper e il segretario alla sicurezza nazionale Kevin McAleenan. 
(Foto AP / Jacquelyn Martin)

Il governatore della Carolina del Sud, Henry McMaster, ha ordinato l’evacuazione obbligatoria dell’intera costa dello stato in mezzo alla minaccia di Dorian. L’ordine, che copre circa 830.000 persone, entrerà in vigore alle 12 di oggi (per calcolare l’orario in quella zona occorre spostare le lancette dell’orologio indietro), quando le truppe statali inizieranno a invertire le corsie in modo che si dirigano verso l’interno sulle principali autostrade costiere.”Non possiamo rendere tutti felici”, ha detto McMaster. “Ma crediamo di poter mantenere tutti in vita.” Anche il governatore della Georgia, Brian Kemp, ha ordinato le evacuazioni obbligatorie allo stesso orario. Mentre invece le autorità della Florida hanno anche ordinato le evacuazioni obbligatorie solo in alcune aree costiere considerate vulnerabili.

I preparativi sono in corso in tutto lo Stato, visto che non si riesce a prevedere con esattezza la traiettoria dell’uragano: le ultime rilevazioni segnalano un cambio di rotta, con Dorian che potrebbe abbattersi solo sulla costa risparmiando l’interno. Ma nulla è dato per certo anche perché i primi effetti dell’uragano iniziano a sentire, con l’acqua alta a Miami e alcune inondazioni in città: a preoccupare è il fatto che di avvicina durante la stagione delle onde giù più alte dell’anno. Evacuazioni obbligatorie sono state disposte in alcune aree dello stato, quelle ritenute al momento nel mirino di Dorian. Fra queste c’è la contea di Brevard, ma anche quelle di Palm Beach e Martin. L’allerta comunque è altissima: “Dobbiamo sperare per il meglio e prepararci per il peggio” è il mantra di queste ore in Florida. Dorian è potenzialmente uno degli uragani del “peggior tipo”, di quelli che “trascorrono troppo tempo” sulle aree metropolitane, avvertono gli esperti, che temono che la Florida sia nella morsa di Dorian per più giorni. Il presidente Donald Trump si mantiene in contatto diretto con le autorità locali e segue gli sviluppi da Camp David, dove fa il punto con la Federal Emergency Managament Agency, la protezione civile americana. “Dorian potrebbe essere devastante” avverte il presidente, non dicendosi preoccupato per Mar a Lago, la Casa Bianca d’Inverno.

Il resort del presidente è infatti nel mirino di Dorian, ma il tycoon non sembra agitato scrive Ansa: “È una struttura forte, ce la farà”. Non ostenta la stessa sicurezza Rick Gonzalez, architetto di West Palm Beach che ha lavorato a Mar a Lago per 25 anni. Secondo Gonzalez, è da incubo l’ipotesi che un urgano di categoria 4 possa abbattersi sul resort. I residenti fanno le scorte di cibo e acqua, che inizia a scarseggiare. Molti benzinai nello stato sono a secco. Le società della rete elettrica hanno inviato rinforzi per far fronte a possibili blackout. Le due centrali nucleari della Florida sono pronte a chiudere i battenti e fermare tutte le operazioni nel caso in cui fosse confermata la traiettoria di Dorian, che al momento sembrerebbe colpirle anche se non direttamente. Molte università hanno sospeso le lezioni e chiuso almeno fino a martedì. Tutti sono insomma con il fiato sospeso e attendono di capire come e quanto ancora si rafforzerà Dorian. E, soprattutto, si preparano alla conta dei danni, stimati al momento fra i 18 e i 20 miliardi di dollari. Secondo gli ultimi dati l’uragano si è spostato sull’estremità orientale dell’isola di Grand Bahama durante la notte, con una leggera diminuzione dei suoi venti massimi a 180 mph (285 km / h), hanno detto i meteorologi. E nelle ultime due ore pare si stia spostando verso ovest a 6 mph (9 km / h).



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