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PAUL PARLA DEL LIBRO SCRITTO PER I NIPOTI (E NON SOLO) E CONFERMA TUTT’OGGI CHE “ALL WE NEED IS LOVE”…


ph. Linda McCartney

di Patricia Sinclair

Paul McCartney ha compito 77 lo scorso 18 giugno, ha da poco ha finito la sua tournée nel Nord America, da poco è tornato a scrivere canzoni, almeno da un paio di mesi è impegnato a trasformare il film “It’s a Wonderful Life” nel suo primo musical a Broadway e da poco ha anche finito di scrivere una favola della buonanotte, “Ehi, nonno!”, un libro illustrato su un nonno magico (N.d.R. che sembra tanto il suo alter ego), che coinvolge i suoi nipoti in tante avventure. Un altro modo per Paul per testimoniare l’amore che lo lega agli affetti famigliari da sempre, e che nonostante i suoi mille impegni, ha sempre messo al centro della sua vita. Dopo lo scioglimento dei Beatles, Paul grazie anche all’aiuto di Linda, (la prima moglie scomparsa il 17 aprile 1998) si è rimesso in gioco e ha iniziato tutto daccapo, dando una svolta alla sua vita, non solo musicale, formando nel 1971 il gruppo degli Wings, (N.d.R. con la moglie Linda, il batterista Denny Seiwell, già sessionman in Ram, il chitarrista Denny Laine, già membro dei Moody Blues e il chitarrista Henry McCullough, già membro della Grease Band di Joe Cocker), così chiamato in occasione della pubblicazione di “Wild Life”, terzo album da solista di Paul McCartney e il primo con gli Wings, (N.d.R.: che non ebbe un grande successo rispetto agli standard di McCartney, in quanto arrivò undicesimo nelle classifiche inglesi e decimo in quelle nordamericane). Una strada iniziata in salita, ma che poi dopo il 1973, con la pubblicazione del fortunato album “Red Rose Speedway” e “Live and Let Die” fece arrivare gli Wings in vetta alle classifiche mondiali.

I mitici Wings
Da sinistra Denny Laine (canto, chitarra, basso, piano),
Linda McCartney (canto, tastiere), Paul McCartney (canto, basso, tastiere, chitarra) 
Henry McCullough (canto,chitarra), Denny Seiwell (batteria e percussioni)
Paul McCartney con le figlie Stella e Mary
ph. Linda McCartney
Paul e Linda McCartney con il figlio James
Paul McCartney con la figlia Mary
ph. Linda McCartney
ph. Linda McCartney
Paul McCartney con le figlie Heather e Stella
ph. Linda McCartney

Sempre con la famiglia al seguito, non solo Linda ma anche Heather, la figlia di Linda, che Paul ha adottato quando lei aveva 6 anni (ora ne ha 56), MaryStella e James, i figli nati dopo il matrimonio con Linda celebrato il 12 marzo 1969, che oggi hanno rispettivamente 49, 47 e 41 anni. Ultima figlia, ovviamente sotto il profilo anagrafico, Beatrice, 15 anni, oramai adolescente, nata dal matrimonio con la sua ex moglie, Heather Mills, dalla quale Paul, suo malgrado, si è separato burrascosamente.

Paul McCartney con la sua terza moglie, Nancy Shevell
REX / SHUTTERSTOCK

“Ho otto nipoti”, ha dichiarato McCartney in un’intervista pubblicata sabato sul The Times. Mary e Stella hanno quattro figli ciascuno, le cui età vanno dai 7 ai 20″. Un giorno quando uno di loro gli ha detto: “Nonno, puoi farlo? e al posto di grandfather (N.d.R.: che in inglese significa nonno) nella mente di Paul si è fatta largo la parola Grandude, giorno dopo giorno gli è venuta l’idea di scrivere un libro per bambini che avrebbe avuto come protagonista proprio “il signor Grandude”. “Beh, è ​​abbastanza divertente. È una bella cosa, scrivere alcune avventure sul personaggio Grandude”. Detto fra noi, immaginare McCartney che scrive un libro di fiabe per bambini è molto più difficile che immaginare Paul con la testa china su un foglio che scrive canzoni, visto ha trascorso la maggior parte della sua vita a fare la seconda cosa e di canzoni ne ha scritte davvero tante. Ma Paul spiega subito l’arcano al tabloid inglese: “Realizzare un libro per bambini è diverso perché quando scrivi dei testi musicali pensi già a come adattarli alla musica, in questo caso, invece, stai solo raccontando qualcosa, senza tante costrizioni strutturali, puoi andare ovunque tu voglia.”Nel libro di 32 pagine, illustrato da Kathryn Durst, Grandude, un avventuriero dagli occhi scintillanti con barba bianca e sandali, accompagna i nipoti – “i Chillers” – in viaggi epici con l’aiuto di una bussola magica. “È fantastico no?”esclama Paul.

Uno dei motivi per cui Paul dice di avere scritto questo libro, è stato quello di regalare una lettura speciale, (N.d.R.: non perché lo ha scritto lui di prima mano, ma per i contenuti) per i suoi nipoti. Certo alcuni sono già grandi, ma un’avventura da sogno letta da nonno Paul, le cui doti interpretative non sono certo roba da seconda mano, trasformerebbero qualsiasi libro (N.d.R.: figuriamoci il suo, questo lo diciamo noi) in qualcosa di speciale per tutti, e sicuramente per dirla all’inglese e all’americana “timeless”. “Non sono pieno di libri per bambini, a casa avevo solo libri per adulti”, ha confessato Paul, “ho fatto tutto questo anche per loro. Quando ho iniziato a scriverlo”, rammenta Paul, “le parole sono scivolate dalla penna sul foglio e mi sono divertito molto”. E ho anche pensato: “Aspetta un minuto, non voglio diventare troppo serio su questo. Non sono un autore per bambini, sono un cantautore e una specie di performer”. Insomma per Paul sapere che in un giorno di pioggia, quando i bambini sono annoiati e scontrosi, possono avere l’alternativa di leggere anche Grandude è una gran cosa, perché Grandude è magico e con la sua bussola dove può portarli in tutti i luoghi del mondo. “E poi”, ha sottolineato Paul “l’altra cosa importante e a cui ho fatto attenzione è stata quella di non scrivere racconti troppo lunghi, per evitare che chiunque legga si addormenti prima dei bambini”. 

Paul McCartney
ph. Mary McCartney

Una sera, quando i suoi nipoti si sono fermati per dormire a casa sua e della moglie Nancy, racconta sir McCartney che era così disperato per non avere a disposizione letture adatte a loro che fu costretto a ripiegare su una poesia: “Ho cercato una poesia adatta e speravo che fosse perfetta da leggere prima che andassero a dormire.” Paul ricorda di avere scelto un’antologia di Edward Estlin Cummings, più noto come E.E. Cummings o e.e. cummings, un poeta, scrittore e saggista statunitense. “Ma mentre leggevo mi sono reso conto che il racconto diventava sempre più inappropriato”, racconta oggi McCartney ridacchiando. “Era un pò volgare, ma ai bambini piaceva”, (N.d.R. probabilmente divertiti più per l’imbarazzo di nonno Paul) . “Ecco perché ora ho voluto scrivere questo libro”.

Poi McCartney ricordando la sua infanzia dice di non rammentare che qualcuno gli abbia letto dei libri da piccolo. Sua mamma Mary faceva la levatrice (N.d.R.: era l’attività svolta nel passato da chi assisteva le donne durante il parto), suo padre James, il venditore di cotone e il pianista jazz. “Non conoscevo i miei nonni, sono morti prima che io nascessi, né da parte di mia madre né da parte di mio padre”, racconta Paul al The Times. E poi quando Paul aveva 14 anni è morta anche la sua amata mamma dello stesso male che poi successivamente gli ha portato via anche la sua adorata moglie Linda.

“Mia mamma e mio papà non erano i tipi da leggere fiabe ai bambini, mio ​​padre aveva delle cuffie in camera da letto per ascoltare la radio, quindi assieme abbiamo ascoltato la radio invece di leggere libri…Radio Luxembourg” (N.d.R.: attraverso la quale papà James ascoltava le letture dei libri della scrittrice inglese Enid Blyton).

Poi quando è diventato papà ricorda di avere letto ai suoi figli tanti libri e ne cita alcuni, “Le cronache di Narnia”, “Il leone, la strega e l’armadio” di CS Lewis e “How to Catch a Star”, un libro illustrato di Oliver Jeffers. “E i miei figli”, dice, “hanno letto altrettanti libri, anche più di quelli che ho letto loro io, ai loro figli. Difatti ora i miei nipoti leggono da soli tanti libri e sono avidi lettori”. E poi”, tornando a parlare del suo manoscritto, ” il libro dedicato al personaggio di fantasia “Grandude”, volevo fosse un’alternativa per i bambini non solo come lettura prima di andare a dormire, ma anche in quei pomeriggi di pioggia, quando sono annoiati e scontrosi perché Grandude è magico e con la sua bussola può portarli in tutti i luoghi del mondo”. “L’altra cosa importante per me”, prosegue Paul, “è stata quella di realizzare dei racconti non troppo lunghi, per evitare che chi legge si addormenti prima dei bambini”, ha detto ironicamente Paul. Insomma Grandude è stato un libro molto pensato che Paul ha mandato in stampa solo dopo avere ricevuto l’ok dei nipoti.

Paul McCartney con la sua prima moglie, Linda, e i figli Heather, Stella e Mary
REX / SHUTTERSTOCK

Riguardo al ruolo di nonno Paul sottolinea che il ruolo del genitore è molto più difficile di quello del nonno. “Sei meno responsabile. I genitori danno regole su quanto tempo si può stare al pc o sull’orario per andare a letto”. E poi ognuno ha il suo stile educativo, parametri che talvolta possono essere all’opposto. E così poi Paul torna indietro nel tempo raccontando di una vacanza risalente al dicembre 1968, con Linda e la piccola Heather, a casa dello scrittore Hunter Davies (l’unico ad avere scritto una biografia autorizzata dai Beatles) e sua moglie Margaret, di cui ricorda stili educativi totalmente in contrasto con i suoi e quelli di Linda per i figli Caitlin, Heather, e Jake,

Paul McCartney con sua figlia Mary e suo nipote Arthur Donald
ph. Getty Images

Paul racconta nell’intervista racconta anche di essere stato un genitore che ha concesso una buona dose di libertà fisica ai suoi figli. Perché imparare a cadere e rialzarsi anche con qualche graffio può fare bene. E poi ci tiene a sottolinearlo che i suoi figli sono sono di certo cresciuti sotto il capello della notorietà, come dei piccoli Lord Fauntleroys. Anzi Paul ricorda di essersi confrontato anche con altri genitori per sapere quanto davano di paghetta ai loro figli per non dare più del dovuto ai suoi. Poi il discorso scivola sulle sfide del cambiamenti climatici e sulla Brexit e McCartney diplomaticamente sul clima dice di essere ottimista. Anche se spera che qualcuno faccia qualcosa di sensato. E non come fanno certe persone che sono solo a caccia di soldi facili. “Penso che si debbano accettare le cose per come avverranno”, aggiunge. E riguardo alla Brexit dice, ancora più diplomaticamente: “Per quanto riguarda i bambini, non penso che li preoccuperà”.

La cover del libro scritto da Paul McCartney e illustrato da Kathryn Durst, uscirà nelle librerie il 5 settembre (ed.Puffin, £ 12,99)

Riguardo l’eccessivo uso delle armi, che McCartney ha sempre combattuto, non solo perché uno dei suoi nipoti è stato rapinato nel centro di Londra da un coetaneo che l’ha minacciato con un coltello, dice di essere riluttante a dire che il mondo è diventato più pericoloso. “Ogni generazione ha il proprio set di pericoli, quindi bisogna fare del proprio meglio, e spero che tutto ciò si riesca a superare mostrando ai ragazzi gentilezza e amore, le cose belle della vita e,” tornando al libro, “leggendogliele prima che vadano a dormire”. Insomma come Paul cantava con i Beatles cambiano i tempi. ma la musica è la stessa perché “All we need is love” e a qualsiasi età.

Paul e Linda McCartney pochi mesi prima che Linda morisse per un brutto male


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