di Samuele Riotti
Ieri Conte alle 15,30 ha letto la lista tutti i ministri che faranno parte della sua squadra di Governo, dopo un’ultima mattinata di riunioni e scontri, ha sciolto la riserva dinanzi al capo dello Stato Sergio Mattarella e ha ufficializzato i nomi del suo esecutivo a maggioranza M5s-Pd con il supporto (e un ministro) di Leu. Il giuramento avverrà oggi alle 10. Quanto alla fiducia, si partirà dalla Camera: lunedì mattina. Conte ha letto la lista dei ministri iniziando a rivelare i nomi di quelli senza portafoglio ossia da Federico D’Incà (M5s) ai rapporti con il Parlamento, Paola Pisano (M5s) all’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Fabiana Dadone (M5s) alla Pubblica amministrazione, Francesco Boccia (Pd) agli Affari regionali e le autonomie, Giuseppe Provenzano, (Pd) giovane direttore dello Svimez, sarà ministro per il Sud, Vincenzo Spadafora (M5s) alle politiche giovanili e lo sport, Elena Bonetti, (Pd – filo Renzi, ha fatto parte della seconda segreteria unitaria a guida di Matteo Renzi, ha partecipato come oratrice alla Leopolda e ha organizzato la scuola di Formazione Politica per giovani di Renzi “Meritare Italia” ), alle pari opportunità e la famiglia ed Enzo Amendola (Pd) agli Affari europei. Poi ha proseguito a leggere gli altri nomi: Luigi Di Maio (M5s) agli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, Luciana Lamorgese (politica indipendente) ministro degli Interni, Alfonso Bonafede (M5s) confermato ministro della Giustizia, Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa, Roberto Gualtieri ( Pd – socialista democratico) presiederà il ministero dell’Economia e delle Finanze, Stefano Patuanelli (M5s) allo sviluppo economico, Teresa Bellanova ( Pd ) alle politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Sergio Costa (politico indipendente) confermato l’incarico dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Paola De Micheli (Pd) alle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Speranza (Leu), Nunzia Catalfo (M5s) ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Lorenzo Fioramonti (M5s) all’Istruzione, Università e Ricerca, Dario Franceschini, (Pd) ai beni e alle attività culturali al quale sarà attribuita la competenza in materia di turismo, Roberto Speranza (Pd – socialista democratico) alla prima riunione del Consiglio dei Ministri quale Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con funzioni di segretario del consiglio medesimo e Riccardo Fraccaro, (M5s), sottosegretario di Stato alla presidenza, Conte ha parlato di un programma che guarda al futuro. “Dedicheremo con questa squadra le nostre migliori energie le nostre competenze la nostra più intensa passione migliore nell’interesse di tutti i cittadini da nord a sud”, ha sottolineato il premier. In totale i ministri saranno 21 più il sottosegretario, Sette le donne. Due i déjà vu, riconfermati: Bonafede alla Giustizia e Costa all’Ambiente e alla Tutela del territorio e del mare.
ECCO LA LISTA
Riccardo Fraccaro sottosegretario a Palazzo Chigi
MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO
Federico d’Incà ai rapporti con il Parlamento (M5s)
Paola Pisano all’Innovazione tecnologica (M5s)
Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione (M5s)
Francesco Boccia agli Affari regionali (Pd)
Peppe Provenzano al Sud (Pd)
Vincenzo Spadafora alle Politiche giovanili e allo Sport (M5s)
Elena Bonetti alle Pari opportunità e famiglia (Pd)
Enzo Amendola agli Affari europei (Pd)
MINISTRI CON IL PORTAFOGLIO
Luciana Lamorgese al ministero dell’Interno
Luigi Di Maio agli Esteri (M5s)
Alfonso Bonafede alla Giustizia (M5s)
Lorenzo Guerini alla Difesa (Pd)
Roberto Gualtieri all’Economia (Pd)
Dario Franceschini alla Cultura e Turismo (Pd)
Paola De Micheli ai Trasporti (Pd)
Roberto Speranza alla Salute (Leu)
Lorenzo Fioramonti all’Istruzione (M5s)
Stefano Patuanelli allo Sviluppo Economico (M5s)
Nunzia Catalfo al Lavoro (M5s)
Teresa Bellanova all’Agricoltura (Pd)
Sergio Costa all’Ambiente (M5s)
Salvini commenta la nuova squadra di Governo su Fb e dice in un selfie video…”
È nato il primo governo record per numero di ministri. E se si pensa alla al tanto sbandierato taglio dei ministri, che appena caduto il Governo, era in pensiero fisso per Di Maio i conti non tornano, dice Salvini. “Ventuno ministri che non si legano a nessuno dei dicasteri che da oggi presiedono ed io posso dire a testa alta che sono orgoglioso che la Lega, che rappresenta milioni di Italiani, sia stata volontariamente esclusa da questo mercato delle poltrone indegno è vergognoso”. Poi Salvini prosegue commentando i vari incarichi: “Chi è il Ministro della Sanità speranza sanità zero esperienza in sanità pubblica o privata zero, andava a bordo delle navi delle ONG per far sbarcare i migranti. Mica male come curriculum per fare il Ministro della Sanità, ai Trasporti c’è l’onorevole De Micheli del Partito Democratico che conoscono benissimo a Piacenza per i suoi trascorsi nel mondo dell’Agricoltura e per la trasformazione del pomodoro e delle conserve di pomodoro con alterne fortune e sfortune. Come dire dopo Toninelli c’è sempre un peggio… Lo dico sorridendo amaramente alla Cultura va Franceschini, sopravvissuto a tutto a tutti… Chapeau. Oggi (N.d.R. ieri) sul Corriere della Sera online una delle prime proposte del nuovo ministro della Scuola Lorenzo Fioramonti, dei 5 Stelle… che ha proposto di aumentare lo stipendio agli insegnanti tassando le merendine dei bambini…. No, non è una cazzata cioè è una cazzata, ma non è una cazzata, ossia una cosa non vera…” Poi Salvini parla del Ministero dell’Agricoltura e della Pesca fondamentale, dice ironicamente, per la qualità della vita e del lavoro degli Italiani. “E anche per la nostra salute”, prosegue, “e per il business”, dice sorridendo, “la signora Bellanova, già sottosegretaria con Renzi, con Gentiloni, relatrice della legge Fornero, eccolo il bel cambiamento, la discontinuità di cui parlava Zingaretti, una vita in CGIL e adesso ministro Agricoltura. Come si fa a stare al governo senza la CGIL” commenta sempre più sarcastico. E poi Salvini se la prende anche con il ministro Bonafede, reo di avere partorito poco al Governo ossia “Una riformina, una piccola riforma”, dice Salvini. Nel monologo di Salvini, arriva anche il turno di Di Maio, al quale è stato assegnato il ministero degli Esteri. “Uno passa in 15 giorni dal Ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico e poi va al Ministero agli Esteri”, ironizza Salvini. E adesso abbiamo anche un ministro dell’economia in Italia, tanto amato da Macron e della Merkel. Noi della Lega”, prosegue “abbiamo messo 7 ministeri nelle mani del popolo italiano. Non abbiamo messo gli Italiani nelle mani di “cento poltronari”. Io rifarei tutto e sono contento di avere smascherato i burattini che parlavano di popolo di diritti di democrazia e poi scappano dalle elezioni, scappano dal confronto con i cittadini. Non ci credete neanche voi a questo Governo, le riserve delle riserve delle riserve. Il popolo italiano, che non si merita di essere sotto controllo di Bruxelles di Berlino e di Parigi, si torna al Governo dell’Italia serva. No noi ci stiamo e prima o poi si voterà ne sono “strasicuro” il tempo è galantuomo, anzi vi dico di più il tempo è galantuomo …e ringrazio Giuseppe Conte, ringrazio Matteo Renzi, ringrazio Luigi Di Maio per questa operazione di chiarezza, penso che sia l’ultimo giro di spartizione abusiva delle poltrone per una sinistra che è in minoranza in tutta Italia. Arriviamo io non mollo”.
Matteo Renzi …
“Salvini”, dice Renzi, “ha iniziato una battaglia dicendo che la pacchia era finita (facendo riferimento alle ONG) mentre delle persone, delle ragazze violentate erano a bordo di navi ferme. Salvini ha creato un clima di odio quindi se Salvini va a casa io sono contento non per me per l’Italia”
Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia, invita tutti a protestare lunedì 9 settembre in piazza Montecitorio…
Giorgia Meloni in un video via Fb mentre cammina in piazza Montecitorio dice: “La riconoscete questa? È la sede della Camera dei Deputati di uno dei due rami del Parlamento italiano ed è il luogo dove lunedì il nuovo governo governo Conte chiederà il sostegno e la fiducia della maggioranza dei parlamentari. Noi lunedì saremo qui a dire la nostra per fare capire che Fratelli d’Italia non può dare la fiducia a questo vergognoso Governo e lo faremo in piazza davanti a Palazzo Montecitorio con tutti gli italiani che con noi vorranno venire a rivendicare la loro sovranità, la loro libertà, il loro diritto di scegliere chi deve rappresentarli”. Poi la Meloni parla di piani carbonari per fare eleggere come prossimo presidente della Repubblica Romano Prodi “cintura nera”, sottolinea, “di svendita di gioielli italiani. La Meloni chiede la partecipazione di tutti non solo di chi segue Fratelli d’Italia alla protesta sotto Montecitorio. “La bufala della piattaforma Rousseau”, prosegue ironica, “perché sempre ammesso che abbiamo votato 60.000 italiani sulla piattaforma Rousseau, segnalo che 60.000 italiani sono lo 0,5 per cento degli elettori del MoVimento 5 Stelle delle ultime elezioni politiche. E gli altri? Possiamo sapere anche come la pensa il rimanente 99,5% di quelli che hanno votato il MoVimento 5 Stelle? Venite adesso con noi a dire no non nel mio nome, ma in nome della sovranità del nostro Paese, noi vogliamo essere liberi, noi vogliamo essere sovrani, noi vogliamo difendere gli interessi degli Italiani. Non fate passare anche questo schifo sotto silenzio”, insiste Meloni. “Noi lunedì 9 settembre dalle 11 in poi ci saremo in questa piazza con la nostra bandiera tricolore. Saremo davanti in piazza Montecitorio speriamo che ci siano tanti Italiani liberi che con noi diranno no a questo schifo. Questi signori che pensano di poter fare qualunque cosa sulla vostra pelle”, conclude amaramente.
Insomma il clima è tutt’altro che tranquillo. E la situazione si palesa sempre più macchiavellica. Conte, che palesa durante un’intervista con il direttore de Il Fatto Quotidiano di essere un uomo di sinistra che ha votato per i 5 stelle perché loro lo avevano proposto come ministro, lascia chi non lo sapeva a bocca aperta. La lista dei ministri è un bel pastone. Ma si sa questa era l’unica strada per Conte per restare al suo posto, e continuare a fare il premier e per i i 5 Stelle di restare, in numero consistente, al Governo per finire”, dicono” tutto quanto era rimasto a metà per colpa di Salvini”. Da notare che nella squadra del Conte bis in mezzo a tanti Pd puri ci sono tanti tanti seguaci di Renzi che ora se la ride sotto i baffi e comanderà dalle retrovie. Non sarà semplice per Conte stare a capo di questo Governo bis. Ora bisogna solo attendere e vedere se le alchimie riusciranno o meno. Altrimenti questa volta si dovrà andare per davvero al voto.
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