di Marcello Vinarossi
La procura regionale della Corte dei conti sta indagando sulla ricostruzione post terremoto del 2016 in Umbria. In particolare, il fascicolo aperto vuole accertare se ci siano stati eventuali “danni pubblici”. Lo riporta Ansa.it, citando gli stessi Uffici giudiziari. In particolare la procura contabile starebbe indagando su eventuali danni pubblici conseguenti la mancata o tardiva ricostruzione post sisma 2016, alla mancata adozione del piano di ricostruzione, all’omesso conferimento di incarichi tecnici. Nonché sulla mancata previsione sismica su mappe inadeguate sulla pericolosità sismica. Sugli accertamenti in corso la procura regionale della Corte dei conti non ha fornito altri particolari, ma è probabile che l’indagine sia scaturita dalle denunce e segnalazioni da parte di cittadini e comitati delle zone terremotate. Un Commissario straordinario con pieni poteri potrebbe essere strategico per sbloccare la situazione di stallo in cui si trovano i terremotati per dare un taglio alla burocrazia e dare il via a tutte le procedure, compresa la revisione e quindi il restringimento della zona rossa. Intanto l’Ufficio speciale ricostruzione Umbria fa sapere che i soggetti legittimati a presentare domanda di contributo per gli interventi di immediata esecuzione dopo il sisma del 2016, dovranno farlo entro il 30 settembre, trasmettendo il conferimento dell’incarico al professionista per la presentazione della pratica tramite posta Pec, al Commissario straordinario e ai vice Commissari. Il mancato rispetto di questo termine per la presentazione della domanda e delle modalità di presentazione della stessa, determinerà l’inammissibilità della richiesta di contributo e, nei soli casi di inosservanza dei termini previsti dai precedenti periodi, anche la decadenza dal contributo per l’autonoma sistemazione eventualmente percepito dal soggetto interessato. Il 31 dicembre 2019, invece scadrà il termine per la presentazione della domanda di contributo, prorogato con l’ordinanza n. 81 del 27 giugno 2018.
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