di Martina Bellavista
Il primo consiglio dei ministri del nuovo governo M5S-Pd dà subito del filo da torcere alla Regione Fvg a trazione leghista, suscitando le ire del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga: tra i primissimi atti dell’esecutivo su proposta del neo responsabile del dicastero per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha deciso di impugnare una legge regionale del Friuli Venezia Giulia in materia di immigrazione. Nel mirino la legge n. 9 dell’8 luglio 2019, “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”: nella nota del Cdm si ritiene che “talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale che significa in pratica che sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione”. Il dispositivo pone il veto a numerosi articoli della legge, per ragioni che vanno appunto dalle finanze all’ordinamento civile, scrive Ansa.it. Immediata la reazione del governatore leghista Massimo Fedriga che, annunciando il ricorso alla Corte Costituzionale, ha detto:”Sono felice di dare fastidio a questi traditori”. Rincarando la dose d’ira su Fb: “Tutti i cittadini del Fvg e dell’Italia devono sapere cosa sta facendo a Roma il governo M5S-Pd”. A dare supporto al presidente della regione Fvg non poteva non aggiungersi anche Matteo Salvini, che ha commentato ironicamente: “Bell’esordio” “per il governo Pd-M5s e Leu”
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