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SOSPENSIONE PARLAMENTO ILLEGALE, ANCHE GLI SCOZZESI CONTRO BORIS


Il premier britannico Boris Johnson
(ph.La Presse)

di Colin Anthony Groves

La crisi costituzionale della Gran Bretagna si è approfondita questa mattina quando la più alta corte d’appello della Scozia ha stabilito che la sospensione di cinque settimane del parlamento di Boris Johnson era illegale. La Court of Session ha dichiarato che la decisione non era valida perché era “motivata dallo scopo improprio non solo di ostacolare il parlamento nelle sue funzioni, ma anche di ingannare la regina portandola a compiere gesti illegali come la firma, per l’appunto, sulla sospensione.

Da questa settimana il parlamento sarà fermo per cinque settimane, il più lungo stato di blocco mai registrato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nessuna discussione, nessuna votazione una situazione surreale se si pensa che fra poco più di un mese e mezzo scadrà il termine della Brexit. Per molti, soprattutto per agli oppositori di Boris, un affronto alla legalità, uno stratagemma per impedire al governo di lasciare l’UE con un accordo il 31 ottobre. Così un gruppo di 78 parlamentari che sostengono in gran parte il no Brexit hanno intentato una causa davanti ai tribunali scozzesi sostenendo che la proroga del Parlamento è illegale. Ora lo scontro si sposterà alla corte Suprema martedì prossimo.

Probabilmente la chiusura del Parlamento continuerà in attesa dell’udienza della prossima settimana, quando la Corte Suprema dovrà trattare con due opposte sentenze di alti giudici in due giurisdizioni diverse del Regno Unito, riferisce il Times. Che poi è quello che vuole il premier ossia portare la magistratura nel campo di battaglia politico, allo scopo di usare anche lo stratagemma “dell’accusa ai giudici di non essere super partes” per trovare nuovi accoliti in caso di elezioni.

Lord President, Lord Carloway ha affermato che ora la proroga va fermata. “Il tribunale ha convenuto che è illegale sospendere il parlamento del Regno Unito allo scopo specifico di impedire al parlamento di controllare il processo Brexit”. Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese, ha twittato: “Il Parlamento deve essere immediatamente richiamato per consentire il proseguimento del lavoro essenziale di controllo”.

Jolyon Maugham QC, del Good Law Project, che ha aiutato i parlamentari nel fare chiarezza al caso, ha dichiarato al Times: “Spetta al governo convincere la Corte [suprema] che aveva un motivo adeguato per la proroga. Il governo non ha avanzato alcuna argomentazione adeguata sul perché abbia scelto di sospendere il parlamento. Ma immagino che tutti ne sappiamo il motivo. A fronte dell’ultimo intervento, un portavoce del n° 10 ha dichiarato: “Siamo delusi dalla decisione odierna e faremo appello alla Corte suprema del Regno Unito. Il governo del Regno Unito deve presentare una forte agenda legislativa nazionale. Prorogare il parlamento è il modo legale e necessario per raggiungere questo obiettivo “.



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