di Manuela Cannavelli
Dopo l’ok del Senato il premier Giuseppe Conte oggi impegnato in un Consiglio dei ministri, ieri ha fatto il pieno di consensi anche a Bruxelles dove ha incontrato e parlato sia con la neo presidente Ursula von der Leyen di cosa deve aspettarsi l’Italia dalla manovra economica e di immigrazione. “Mi sembra molto importante la consonanza che abbiamo raggiunto ho spiegato che il progetto politico di questo governo e’ un’Italia digitalizzata un’Italia verde e sul fronte immigrati ho trovato una grande disponibilità a trovare subito un accordo ancorché temporaneo ma che si potrà definire successivamente. Sicuramente”. ha proseguito Conte, “l’Italia vuole che anche in questo meccanismo temporaneo ci sia una sostanziale condivisione ed equa ripartizione, avremo probabilmente dei paesi che saranno riluttanti però che chi non parteciperà ne risentirà molto, in modo consistente sul piano finanziario perché tutti devono partecipare a meccanismi di redistribuzione e quindi a un meccanismo di solidarietà che non può essere disatteso se non ha grave prezzo”.
Poi Conte parla di stagione riformatrice per la quale occorrerà lavorare molto. “Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per fare un patto con l’Europa per trasformare il nostro Paese in un Paese digitalizzato. Vogliamo convogliare il nostro sistema industriale verso la Green Economy. E da questo punto di vista abbiamo bisogno di un po’ di tempo, dobbiamo fare degli investimenti che ci consentano la crescita economica, che ci consentano di orientare il nostro Paese verso uno sviluppo sostenibile, un paese verso la maggiore occupazione. Abbiamo bisogno anche di lavorare per incrementare competenze digitali e vogliamo farlo in modo trasparente facendo un patto con l’Europa. Queste sono le nostre carte. Questo è il nostro programma. Il nostro obiettivo è la riduzione del debito attraverso la crescita economica, una crescita ragionata, con investimenti produttivi anche nel Mezzogiorno dove occorre tenere conto che ci sono delle aree più disagiate sul piano economico-sociale e per queste aree dobbiamo creare una cintura di protezione, un piano di intervento che sia nel segno della straordinarietà. Anche sul sistema dei rimpatri”, prosegue Conte, “abbiamo la piena attenzione e piena condivisione affinché il meccanismo dei rimpatri venga gestito a livello europeo e soprattutto integrando gli accordi che devono essere fatti a livello europeo che non possono essere affidati bilateralmente a singoli stati come l’Italia”.
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