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TRUMP STRINGE LE MAGLIE SULL’IMMIGRAZIONE CON L’AIUTO DELLA CORTE SUPREMA


Donald Trump
(ph. Evan Vucci/AP/Shutterstock (10358411r)

di Colin Anthony Groves

Donald Trump stringe le maglie dell’immigrazione grazie a una nuova legge approvata dalla Corte Suprema, a maggioranza repubblicana, che impedirà alla maggior parte degli immigrati centroamericani, così come ai richiedenti asilo provenienti da Africa, Asia e Sud America che arrivano regolarmente al confine meridionale, di passare il confine degli Stati Uniti. Un ribaltone della precedente la decisione di una corte d’appello, che segna una linea molto più dura per i richiedenti asilo negli Usa perché nella pratica prevede che chi durante il viaggio abbia attraversato Paesi terzi sicuri dove poteva avanzare la stessa istanza, non maturi il diritto di asilo

Martedì 10 settembre 2019 sono iniziati i lavori della costruzione del muro finanziato dal Pentagono, a Yuma, in Arizona, lungo il fiume Colorado. La parete lunga quasi 10 chilometri, sostituirà quella attuale che separa il Messico e gli Stati Uniti 
(Foto AP / Matt York)
(ph. AP / Matt York)

I giudici Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor hanno dichiarato di essere contrarie all’ordine dell’Alta Corte. “Ancora una volta, il ramo esecutivo ha emanato una norma che cerca di rovesciare pratiche di lunga data relative ai rifugiati che cercano rifugio dalle persecuzioni”, ha scritto la Sotomayor. Il giudice distrettuale americano Jon Tigar a San Francisco aveva impedito che la nuova politica entrasse in vigore alla fine di luglio. Un panel di tre giudici della nona Corte d’Appello del Circuito degli Stati Uniti aveva ristretto l’ordine di Tigar in modo che si applicasse solo in Arizona e California, ossia all’interno del IX Circuito. Lunedì Tigar ha emesso un nuovo ordine per ripristinare quanto già deciso precedentemente e martedì i giudici del 9 ° Circuito ha nuovamente ristretto il suo ordine. Un braccio di ferro che si presume andrà avanti per alcuni mesi. Al momento però la decisione dell’Alta Corte è uber alles ovunque. “Grande vittoria alla corte suprema degli Stati Uniti per la frontiera sulla questione dell’asilo”: ha commentato Trump su Twitter.

(ph. AP / Matt York)

Migliaia di persone, riporta Ap, sono in lista ai valichi di frontiera in Messico per chiedere asilo negli Stati Uniti e ad oltre 30.000 persone è stato chiesto di tornare in Messico per aspettare la risposta alle loro richieste di asilo. La selezione sarà severissima. Chi non passa il test iniziale sarò sottoposto a procedure di espulsione accelerate con trasporto a spese degli Stati Uniti nei Paesi di origine. Lee Gelernt, l’avvocato dell’American Civil Liberties Union che rappresenta i gruppi di difesa degli immigrati nel caso, ha dichiarato: “Sono in gioco le vite di migliaia di famiglie”. Il portavoce del Dipartimento di Giustizia Alexei Woltornist ha dichiarato che l’agenzia è “contenta che la Corte Suprema sia intervenuta perché questa azione aiuterà l’Amministrazione nei suoi obiettivi a portare ordine alla crisi al confine meridionale, a chiudere le lacune nel nostro sistema di immigrazione e scoraggiare rivendicazioni senza costrutto”.

Nel frattempo a sud di Yuma, in Arizona, si sta iniziando la costruzione del muro. Il presidente e la sua amministrazione hanno dichiarato questa settimana che è in programma la costruzione di 450 e 500 miglia (724 e 806 chilometri) di recinzione lungo il confine delle quasi 2.000 (3.218 chilometri) da costruire entro la fine del 2020, un’ambiziosa impresa finanziata da miliardi di dollari precedentemente destinati alla Difesa, ossia a scuole di base militari, campi di tiro e strutture di manutenzione. L’amministrazione Trump ha dichiarato che il muro – insieme a più tecnologia nella sorveglianza, agenti e illuminazione – è la chiave per tenere fuori le persone che attraversano illegalmente. Finora quest’anno, gli agenti della pattuglia di frontiera nel settore Yuma hanno arrestato oltre 51.000, registrando un aumento degli arresti del 250%.



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