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BAHAMAS, DOPO DORIAN ARRIVA HUMBERTO E LE NAZIONI UNITE STANZIANO 1 MILIONE DI DOLLARI PER LA RICOSTRUZIONE


Roshane Eyma piange mentre viene accolta dai membri della sua chiesa dopo essere stata salvata e volata a Nassau dopo la devastazione dell’isola di Abaco il 4 settembre 2019 a Nassau, Bahamas. 
Credito: Jose Jimenez / Getty Images

Dopo che l’uragano Dorian ha colpito le Bahamas settentrionali, 5.000 persone rimangono tuttora nell’elenco dei desaparecidos e 43, risultano al momento le vittime del bilancio ufficiale delle vittime per ora ovviamente ancora approssimativo, visto che molte persone potrebbero essere ancora nascoste nei loro rifugi e non in grado di mettersi in contatto con i propri cari. Quando Dorian è arrivato alle Bahamas era stato subito classificato come un uragano di categoria 5 nella scala Saffir-Simpson, quella con cui si misura l’intensità delle perturbazioni, e tra i più potenti mai passati dalle Bahamas. Poi con il passare dei giorni è stato declassato alla categoria 1. Gravi i danni creati nelle isole Abaco e nelll’isola Grand Bahama. La Croce Rossa ha stimato che circa il 45 per cento di tutti gli edifici di queste isole sia stato distrutto o gravemente danneggiato, a causa dei venti e delle inondazioni provocate dal passaggio dell’uragano. Al momento i morti ufficiali sono 43, ma il numero potrebbe aumentare: sul sito internet istituito per permettere alle persone di avere informazioni su familiari o conoscenti dispersi, risultano infatti più di 6mila persone di cui non si hanno più notizie. Al momento le operazioni di ricerca e di soccorso procedono a rilento per le difficoltà persistenti a raggiungere tanti luoghi e sia i due aeroporti delle isole Abaco sia il solo aeroporto di Grand Bahama sono stati chiusi, e a causa dell’interruzione delle forniture di acqua potabile non è stato possibile stabilire un centro di soccorso sulle isole Abaco, quindi tutte le persone recuperate sono state trasportate in elicottero o in barca in altri luoghi dell’arcipelago.

Alcuni giorni fa il sottosegretario generale per gli affari umanitari e il coordinatore per gli aiuti d’emergenza Mark Lowcock che ha visitato le Bahamas, assieme al primo ministro Hubert Minnis lo scorso 4 settembre per comprendere quale tipologia di assistenza potevano fornire alle Nazioni Unite, esprimendo le condoglianze, la solidarietà e il sostegno delle Nazioni Unite al governo e al popolo delle Bahamas a nome del segretario generale, António Guterres, dopo avere preso atto della situazione ha deciso lo stanziamento immediato di un milione di dollari del Fondo centrale di risposta alle emergenze delle Nazioni Unite (CERF) per urgenti attività di salvataggio nelle isole Abaco e Grand Bahama, dove sono stati riscontrati i maggiori danni, ha portato un po’ di pace nel cuore dei tanti sfollati.

“La gente delle Bahamas settentrionali è stata devastata da questo enorme uragano, il quale non è mai stato visto prima”, ha dichiarato Lowcock. “Le Nazioni Unite faranno tutto il possibile per supportare il governo e l’Agenzia per la gestione delle emergenze in caso di catastrofi dei Caraibi nel potenziare la risposta immediata man mano che le isole più colpite diventano più accessibili alle agenzie di soccorso. Molte persone hanno urgente bisogno di cibo, acqua pulita, assistenza medica e riparo. Prevenire ulteriori perdite di vite umane è la nostra massima priorità in questo momento”. 

Mercoledì scorso, in un’intervista a UN News, Lowcock ha descritto la scena alle Bahamas come una “distruzione di massa”. L’agenzia nazionale di gestione delle emergenze alle Bahamas al momento rimane focalizzata sulle operazioni di ricerca e salvataggio. Team di valutazione internazionali, guidati dal governo e con il sostegno dell’Agenzia per la gestione delle emergenze sui disastri dei Caraibi e altri, dovrebbero iniziare a lavorare questa settimana nelle aree interessate.

“I fondi CERF consentiranno alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie di sostenere gli sforzi guidati dal governo per espandere immediatamente gli sforzi di soccorso critici. Sono grato a tutti gli Stati membri e agli altri donatori del CERF che lo stanno rendendo possibile”, ha dichiarato Lowcock. Che poi ha aggiunto: “I fondi coprono solo una parte di ciò di cui avrà bisogno il popolo delle Bahamas. Il personale del mio ufficio si unirà ai funzionari del governo e all’agenzia per i disastri e le emergenze dei Caraibi nel viaggio verso Abaco e Grand Bahama per iniziare il processo di valutazione delle esigenze in modo più completo di quanto sia stato possibile finora”.

Ondulazioni degli alisei nell’Oceano Atlantico – ovvero zone di venti convergenti e divergenti che hanno la stessa direzione degli alisei stessi – generano instabilità nella troposfera e possono aver un ruolo fondamentale nella genesi dei cicloni tropicali

Ora i timori stanno crescendo per una nuova tempesta tropicale Humberto che si sta dirigendo verso le Bahamas e che creerà altri problemi ai residenti alle prese con la ricostruzione di quel poco che è stato possibile recuperare dopo il passaggio di Dorian. La gente è disperata. Il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha dichiarato che la tempesta dovrebbe colpire il centro e il nord delle Bahamas con forti venti e forti piogge durante il fine settimana. Kwasi Thompson, ministro di Stato per Grand Bahama, scrive Ansa.it, ha avvertito che il sistema influenzerà l’intera isola e ha invitato le persone a cercare rifugio. “Come ci hanno insegnato le tempeste precedenti, le cose cambiano molto rapidamente”, ha detto. “Vogliamo che i residenti lo prendano sul serio”.



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