di Colin Anthony Groves
Il primo ministro britannico Boris Johnson al Mail on Sunday alla vigilia dei suoi incontri con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e con il negoziatore capo dell’Ue Michel Barnier, si è detto “molto fiducioso” riguardo al raggiungimento di un accordo di ‘divorzio’ al vertice europeo del 17 ottobre, ossia a soli 15 giorni dalla scadenza del termine della Brexit, che come tutti sanno è stata fissata per il 31 ottobre. Boris nell’intervista si è paragonato a Hulk sottolineando la sua determinazione a portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea il mese prossimo. “Più si arrabbia, più Hulk diventa forte. E riesce sempre a fuggire, non importa quanto sembra imprigionato. Lo stesso vale per questo Paese”, ha spiegato.
Insomma il messaggio di Johnson è chiaro, nonostante il Parlamento abbia approvato una legge che gli impone di chiedere una proroga del termine se non verrà raggiunto un accordo entro la metà di ottobre, lui fa spallucce e lascia intendere che vuole andare avanti per la sua strada, anche se il suo partito sta andando a pezzi e anche sulla questione della sospensione del Parlamento è intervenuta l’alta Corte scozzese. L’incontro a Lussemburgo con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker per tentare di modificare il sostegno irlandese che è stato un punto critico, è previsto per domani e a quanto pare, voci dei ben informati lasciano trapelare che i leader dell’UE non sono rimasti colpiti dall’invocazione di Johnson su Hulk. Anzi Guy Verhofstadt, coordinatore della Brexit del Parlamento europeo, ha persino affermato che i commenti mostrano una mancanza di maturità. “Anche per gli standard di Trumpian il confronto di Hulk è infantile”, ha twittato. “L’UE dovrebbe essere spaventata da questo? Il pubblico britannico ha impressionato? “
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.