di Michel Rolland Smith
È stata una nottata di sbarchi, riferisce Ansa .it, quella che si è registrata a Lampedusa. Mentre cominciava il trasbordo dei primi migranti della nave Ocean Viking, altri 78 sono giunti in porto su un barcone soccorso dalle motovedette della Guardia di Finanza mentre 21 sono stati intercettati direttamente a terra dopo essere sbarcati sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli. Sono invece ancora in corso le ricerche di sei persone segnalate sull’isolotto disabitato di Lampione. Dalla Ocean Viking di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, che nei giorni scorsi aveva soccorso complessivamente 84 naufraghi, sono sbarcati circa la metà delle persone a bordo. Tutti sono stati accompagnati nell’hotspot di contrada Imbriacola per le procedure di identificazione, dove in questo momento sono ospitate circa 200 persone, oltre la capienza massima prevista. Il sindaco dell’isola Totò Martello ieri aveva auspicato un trasferimento rapido di tutti i migranti sulla terraferma.
L’attesa per i naufragi a bordo di #OceanViking è finita:82 uomini, donne e bambini vengono ora trasferiti dalla Guardia Costiera Italiana a #Lampedusa.
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) September 14, 2019
In fuga dalla #Libia, sopravvissute alla micidiale traversata del #Mediterraneo, ora hanno finalmente raggiunto un posto sicuro https://t.co/0DX4HOcLbs
Dopo 14 mesi di porti chiusi, Salvini dice che l’Italia è alla resa.”Eccoli lì, porti aperti senza limiti, questi sono matti, è una resa a chi vuole fare dell’Italia il campo profughi d’Europa”. Ma Di Maio ieri proprio il giorno dell’inaugurazione della scuola Rousseau invece spiega: “Credo che ci sia un grande equivoco sul fatto che sia stato stato assegnato un porto sicuro alla Ocean Viking per semplice motivo che noi lo abbiamo assegnato solo perché l’Europa ha deciso di aderire alla nostra richiesta di prendere gran parte di quei migranti. Deve essere ben chiaro, il principio per cui, anche in precedenza con il precedente Governo, il nostro obiettivo era fare in modo che chi arrivava in Italia venisse redistribuito in altri Paesi Europei e adesso si sono creati degli automatismi che ci permettono di fare in modo che quando uno straniero arriva in Italia viene redistribuito in altri Paesi europei. Detto questo io mi impegnerò come ministro degli Esteri a lavorare su due fronti, la cooperazione internazionale per fare il più possibile investimenti nei Paesi di provenienza e quindi migliorare le condizioni economiche di queste persone nei loro Paesi e due, gli accordi sui rimpatri saranno importantissimi perché ci permetteranno sempre di sancire il principio che chi non può stare qui deve ritornare indietro chi può stare qui sta in Europa non in Italia”. Così dopo avere offerto un posto sicuro agli 82 migranti da una settimana a bordo della Ocean Viking nel porto di Lampedusa, ora il piano B dell’Italia è di ridistribuirli in cinque Paesi europei. In particolare, secondo quanto si è appreso da fonti di Governo, l’Italia si farebbe carico di 24 profughi, così come la Francia e la Germania. Altri 8 verrebbero ospitati dal Portogallo e 2 dal Lussemburgo. E nel frattempo? Il problema ora pare sia proprio quello di trovare un accordo politico prima del vertice del 23 settembre a La Valletta quando Malta, Italia, Francia e Germania si incontreranno, per attuare quel “meccanismo temporaneo” che consenta di ridistribuire in automatico i migranti nei paesi disponibili, senza dover ogni volta ricorrere a nuovi accordi. Una decisione, quella dello sbarco di stanotte, che scatena la rabbia di Martello. “Accoglienti sì, stupidi no. Questa decisione non ha alcun senso, chi decide dovrebbe studiare la geografia: la nave era più vicina a Porto Empedocle che non a Lampedusa e fra qualche giorno i migranti dovranno essere trasferiti, utilizzando il traghetto di linea per Porto Empedocle, dove invece avrebbero potuto sbarcare direttamente”. Grande soddisfazione invece è arrivata dalle Ong. “Aver ricevuto il porto sicuro è una buona notizia”, afferma il coordinatore di Sos Mediterranee Nicola Stalla. “Ma dover aspettare da qualche giorno a qualche settimana non è accettabile. L’Ue crei un meccanismo efficace e prevedibile che garantisca porti sicuri per sbarcare le persone”. Anche perché, a prescindere dalle navi delle Ong, i migranti continuano a partire.
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