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JONG-UN SCRIVE A TRUMP


In questa foto del 30 giugno 2019, il presidente Donald Trump incontra il leader nordcoreano Kim Jong Un nel villaggio di confine di Panmunjom nella zona smilitarizzata, in Corea del Sud. La Corea del Nord ha detto che lunedì i colloqui diplomatici con gli Stati Uniti potrebbero riprendere in “poche settimane”, ma non prenderà in considerazione l’abbandono delle sue armi nucleari a meno che le minacce esterne non siano completamente rimosse. 
(Foto AP / Susan Walsh, File)

di Kevin Dickinson

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha scritto una lettera al presidente americano Donald Trump la terza settimana di agosto. Lo riferisce oggi un giornale sudcoreano citando fonti diplomatiche. A inizio agosto Trump aveva rivelato di aver ricevuto una missiva “molto bella” dal leader di Pyongyang, ma la lettera di cui si parla oggi è un’altra. In quest’ultima Kim ha parlato della sua “volontà” di volere organizzare un terzo vertice con gli Usa e ha rivolto a Trump un invito a visitare la capitale nordcoreana.

Secondo una dichiarazione attribuita lunedì a un funzionario del ministero degli Esteri nordcoreano sulla denuclearizzazione della Corea del Nord pare che la risposta sia stata che eventuali passi in questo senso saranno possibili solo quando le minacce e gli ostacoli che mettono in pericolo la sicurezza della Corea del Nord e ne ostacolano lo sviluppo saranno chiaramente rimossi oltre ogni dubbio.

I negoziati di febbraio tra il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente Donald Trump ad Hanoi, in Vietnam, erano crollati per disaccordi sul sgravio delle sanzioni in cambio di misure di disarmo. Da allora, il Nord ha espresso il suo disappunto attraverso una retorica bellicosa e una raffica di test sulle armi a corto raggio che gli esperti vedono come un tentativo di reprimere la pressione sugli Stati Uniti e sulla Corea del Sud e creare leva prima dei colloqui. Lunedì scorso, durante un incontro con gli assistenti senior, il presidente sudcoreano Moon Jae-in, che ha fatto pressioni per organizzare il primo incontro tra Kim e Trump nel giugno dello scorso anno, ha affermato che i negoziati sul lavoro tra Washington e Pyongyang riprenderanno “presto” senza aggiungere nient’altro. La Corea del Nord ha praticamente interrotto tutte le attività diplomatiche con il Sud, a causa della situazione di stallo nei negoziati nucleari. “Il nostro governo svolgerà qualsiasi ruolo e farà tutto il possibile per stabilizzare la pace nella penisola coreana”, ha detto Moon. Lunedì scorso, il primo vice ministro degli Esteri nordcoreano, Choe Son Hui, poco prima ha dichiarato che il Nord è disposto a riprendere la diplomazia nucleare alla fine di settembre, ma che Washington deve arrivare al tavolo dei negoziati con nuove proposte accettabili altrimenti i rapporti tra i due paesi potrebbero finire. L’offerta di Choe per i colloqui è arrivata poche ore prima che Kim supervisionasse il licenziamento dei test di quello che i media statali hanno descritto come un sistema di lanciarazzi multiplo “super grande”, un’arma potenziale nelle mani della Corea del Nord che potrebbe colpire obiettivi in ​​tutta la Corea del Sud, comprese le basi statunitensi.



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