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HARRY IN AFRICA COME DIANA IN LOTTA PER IL DISARMO


di Colin Anthony Groves

Come mamma Diana, il principe Harry che come è noto alle cronache in questi giorni si trova in Africa con la famiglia al seguito, munito di armatura e visiera protettiva, ha voluto entrare in un’area ancora parzialmente minata, vicino alla città sud-orientale di Dirico, che nel passato è stata una base di artiglieria per le forze antigovernative, che hanno minato la posizione nel 2000 prima di ritirarsi. Diana era stata in quel luogo oltre 20 anni fa, per la precisione nel 1977 per sollecitare il mondo a vietare le armi. Poi il 31 agosto di quell’anno morì nel tragico incidente del tunnel a Parigi, e ora, il duca di Sussex , pare intenzionato a ripercorrere gli stessi passi dell’adorata madre. Durante la sua visita Harry ha elogiato i minatori che stavano sgombrando l’area delle armi. Queste le sue parole riprese dal Times: “Le mine antiuomo sono una cicatrice di guerra non guarita. Eliminando le mine antiuomo possiamo aiutare questa comunità a trovare la pace, e con la pace arrivano le opportunità. Inoltre, possiamo proteggere la variegata e unica fauna selvatica che vive sulle sponde del bellissimo fiume Kuito, dove ho dormito la scorsa notte. Quel fiume e quella fauna selvatica sono dei beni naturali preziosi e, se curati, offriranno opportunità illimitate nell’economia guidata dalla conservazione”.

Ecco i segnali di pericolo di “mine”
ph. PA

Jose Antonio, il direttore regionale dell’ente benefico Halo Trust per lo sminamento delle mine antiuomo, prima di fare accedere Harry all’area parzialmente minata ha preteso che si facesse un briefing sulla sicurezza per dirgli quale comportamento adottare per non mettere in pericolo la sua vita. Alla fine della visita Harry si è detto “entusiasta di avere vissuto un’esperienza così toccante. Senza dimenticarsi di citare e ricordare l’impegno costante di mamma Diana. E non solo sul fronte del disarmo.



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