di Paola Massari
Oggi per Carola Rackete era un giorno importante, quello dell’audizione all’Eurocamera a Bruxelles, non solo perché la giovane comandante è stata ascoltata dall’Assemblea in prima persona, ma perché proprio oggi si commemora il giorno dei migranti e la strage del 2013 a Lampedusa. “Provo tristezza in questo anniversario in cui si ricorda la perdita di oltre 300 vite umane nel Mediterraneo centrale, perché l’Unione europea ricorre sempre più all’esternalizzazione dei salvataggi con deleghe a Paesi in guerra come la Libia, violando le leggi internazionali”. Così la comandante della Sea Watch si è espressa nella sua audizione all’Eurocamera. “La ricerca e il salvataggio in mare sono operazioni che rientrano nel diritto internazionale, non so come abbia fatto l’Italia ad approvare una legge che non rispetta il diritto internazionale. Basta con i discorsi d’odio perché hanno un impatto diretto sui cittadini. Io ho salvato vite umane non migranti”, ha sottolineato guadagnandosi una standing ovation. “Dopo l’episodio della Seawatch3”, prosegue Rackete, “ho ottenuto attenzione dalle istituzioni, ma dove eravate quando abbiamo chiesto aiuto?” ha puntualizzato nell’audizione . “L’unica risposta che ho avuto allora è stata da Tripoli, dove non potevo andare. In Europa, la culla dei diritti, nessun governo voleva 53 migranti. E’ stata una vergogna. Le istituzioni mi hanno attaccata – aggiunge -. Sono stata lasciata sola. I governi hanno eretto muri, come se sulla nave ci fosse la peste”.
Ovviamente la replica di Matteo Salvini, riportata dall’agenzia Adnkronos non si è fatta attendere. “Non mi sognerei mai di applaudire una comandante che, dopo aver aspettato deliberatamente 15 giorni al largo di Lampedusa per scaricare a tutti i costi degli immigrati in Italia, ha addirittura speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita delle donne e degli uomini in divisa. Provo pena, imbarazzo e vergogna per chi ha applaudito Carola Rackete a Bruxelles. L’omaggio alla comandante della SeaWatch3 è un’offesa all’Italia”, ha detto il leader della Lega, ricordando che “nessuno ha ancora smentito la notizia dei tre presunti torturatori di immigrati caricati da Carola e scaricati nel nostro Paese, cioè in quell’Europa dove qualcuno batte le mani alle ong”.
Lampedusa ricorda vittime naufragio
Una folla di cittadini, rappresentanti di associazioni, forze dell’ordine, istituzioni, ma soprattutto circa 500 studenti provenienti da scuole ed istituti italiani ed europei, indossando la maglietta #iosonopescatore hanno dato vita al corteo che partendo da piazza Castello arriverà alla Porta d’Europa a Lampedusa per ricordare le 366 vittime del naufragio del 3 Ottobre 2013. Le magliette (ne sono state distribuite 2.000 realizzate grazie al progetto “Snapshots from the Borders”, del quale il Comune di Lampedusa è capofila) vogliono ricordare che “la legge del mare” è l’unica legge alla quale bisogna far riferimento quando c’è una vita in mare da salvare.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.