di John Levis
Boris Johnson, dopo il suo discorso di giovedì alla Camera dei Comuni pare sia disposto a innescare una grave crisi costituzionale che coinvolgerà anche la regina nelle attuali questioni politiche del paese pur di portare a termine la Brexit entro la fine del mese. Pare infatti che Johnson abbia detto chiaro e tondo che se i parlamentari toglieranno alla sua amministrazione la fiducia e cercheranno di ritardare l’uscita del Regno Unito dall’UE, Boris sia disposto a tutto in segno di protesta. In base a una legge di backbench approvata il mese scorso, la ratifica degli accordi dovrebbe arrivare entro il 19 ottobre. Una fonte oggi ha affermato che “a meno che la polizia non si presenti alle porte del 10 di Downing Street con un mandato di arresto del primo ministro, Johnson non se ne andrà”.
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