di João Costa
Il partito socialista del premier António Luís Santos da Costa ha vinto le elezioni in Portogallo, ma senza raggiungere la maggioranza assoluta in Parlamento. Con il 100% delle schede scrutinate, i socialisti hanno ottenuto il 36,7% dei voti (pari a 95 seggi su 230) seguiti dal Psd (partito socialdemocratico di centrodestra) al 28,1% (70 seggi). Terzo il Blocco di sinistra con il 9,6% dei voti (16 seggi), seguito dalla coalizione di sinistra al 6,3% (9), i popolari di destra al 4,2% (4 deputati) e gli ambientalisti di Pan al 3,3% (2 seggi). Il leader socialista portoghese e premier eletto in carica Antonio Costa ha affermato che avvierà colloqui con altri partiti con l’obiettivo di garantire un accordo politico per i prossimi quattro anni. “La stabilità politica è essenziale per la credibilità internazionale del Portogallo”, ha dichiarato ieri festeggiando la riconferma al potere.
La sua carriera
António Luís Santos da Costa è diventato ministro degli affari parlamentari per il primo ministro socialista Antonio Guterres tra il 1997 e il 1999 per poi coprire la carica di ministro della giustizia dal 1999 al 2002. Nel 2004, dopo la drammatica morte del capolista PS al Parlamento europeo António de Sousa Franco, prende il suo posto alle elezioni europee. Eletto eurodeputato per il Partito Socialista, diventa uno dei 14 vicepresidenti del Parlamento europeo. Serve inoltre nella Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni (LIBE) del Parlamento Europeo. Diventato ministro degli affari parlamentari per il primo ministro socialista Antonio Guterres tra il 1997 e il 1999, viene poi eletto ministro della giustizia dal 1999 al 2002. L’11 marzo 2005 Costa si dimette da europarlamentare per diventare ministro dello stato e dell’amministrazione interna nel governo di José Sócrates a seguito delle elezioni politiche del 2005. Nel maggio 2007 Costa si dimette da ogni incarico governativo per candidarsi alle elezioni municipali della capitale. Viene eletto sindaco di Lisbona il 15 luglio 2007, incarico che mantiene per otto anni. Nel settembre 2014, alle prime elezioni primarie del PS, Costa sconfigge con quasi il 70% dei voti il leader del partito, António José Seguro, che annuncia le sue dimissioni. Il 6 aprile 2015 Costa si dimette da sindaco della capitale per dedicarsi alla campagna politica nazionale. Durante la campagna elettorale, Costa promette di allentare le politiche di austerity e ridare reddito alle famiglie.Propone di rafforzare i redditi, le assunzioni e la crescita al fine di ridurre il deficit di bilancio (come richiesto dai parametri di Maastricht) e al tempo stesso abbandonare l’austerità e tagliare le tasse. Promette inoltre di abrogare l’impopolare picco dell’IVA sui ristoranti, e di reintrodurre alcuni benefit per gli impiegati pubblici.
Il 24 novembre 2015 il presidente della Repubblica Aníbal Cavaco Silva affida a Da Costa il mandato per formare un governo di minoranza, monocolore socialista, con l’appoggio esterno dei partiti di sinistra. Da Costa inaugura il suo governo il 26 novembre successivo, diventando il primo premier europeo non caucasico. Uno dei suoi primi provvedimenti è quello di aumentare, dal 1 gennaio 2016, il salario minimo da 589 a 616 euro. In seguito riduce nuovamente a 35 ore l’orario di lavoro settimanale per i funzionari pubblici e abbassa l’IVA per alberghi e ristoranti dal 23% al 13%.
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