di Marine Michel
Victoria’s Secret che da sempre è stato un marchio ostico ad aprire le porte alle modelle oversize, perché emblema della perfezione fisica, dalla sua nascita rappresentata da angeli super-magri, già da un po’ ha pensato di correre ai ripari e questo mese ha ingaggiato la sua prima modella top-size. Un passo dovuto visto che molti altri marchi importanti lo fanno da tempo.
Sports Illustrated già nel 2016 ha dedicato una copertina ad Ashley Graham come anche alle altre modelle taglie forti Hunter McGrady e Tara Lynn.
Cece Olisa e Chastity Garner Valentine, il duo che ha cofondato l’expo TheCurvyCon nel 2015, una fiera annuale per designer, influencer e acquirenti di “taglie forti” dicono che rispetto a 10 anni fa, ora gli acquirenti vogliono più opzioni quando acquistano delle taglie forti. I rivenditori stanno rispondendo – e non solo i tradizionali marchi plus size. Aziende come True & Co. , MeUndies , Hanky Panky, Figleaves e Tommy John sono solo alcuni dei marchi con modelli plus-size.
Lo scorso autunno, Ed Razek, direttore marketing della società madre di Victoria’s Secret L Brands Inc., disse in un’intervista alla rivista Vogue che nessuno aveva interesse a vedere modelli plus-size o transgender. Ma evidentemente il pubblico femminile non approvò la sua idea e l’azienda da quel momento in poi (ma anche prima) dovette fare i conti con ricavi e utili così in discesa da essere obbligata a fare marcia indietro su quanto affermato assumendo lo scorso agosto, Valentina Sampaio, il suo primo modello transgender.
Un cambiamento di Victoria’s Secret sicuramente non partito dal cuore ma dall’interesse di restare a galla in un’era di positività corporea dove bisogna fare i conti con una concorrenza molto agguerrita, ma che è stato per questa azienda un grande passo avanti.
Il marchio Aerie di American Eagle Outfitters, è diventato uno dei preferiti dalle acquirenti di ogni età, perché è stato uno dei primi a presentare “donne vere” – e con tutti i loro difetti – sui suoi cataloghi incoraggiando e invitando addirittura le clienti a caricare le foto di loro stesse con indosso costumi da bagno e biancheria intima Aerie, con l’hashtag sui social media – filtri sans. Aerie ha anche ingaggiato quattro donne speciali per rappresentare il marchio: la modella britannica Iskra Lawrence, la ginnasta Aly Raisman, l’attrice Yara Shahidi e la cantante Rachel Platten. La vasta gamma di modelli è cresciuta fino a includere l’attrice Busy Philipps, l’attivista e attrice Jameela Jamil, l’attrice Samira Wiley, la medaglia d’oro per lo snowboarder Brenna Huckaby, la YouTuber Molly Burke e l’artista e poetessa Cleo Wade.
“Cinque anni fa, le donne erano costantemente circondate da immagini non realistiche di bellezza “ideale” e l’idea di un marchio che non veniva ritoccato e che utilizzava donne vere nelle sue campagne era inaudita nel settore della moda”, ha affermato il presidente del marchio globale di Aerie, Jennifer Foyle. “Le donne si sentivano emarginate, come se non avessero alcun bisogno di essere “curate “. Invece le nostre clienti devono vedersi rappresentate e sentirsi celebrate per ciò che le rende reali e uniche, piuttosto che per i loro attributi fisici. La piattaforma #AerieReal non è stata costruita seguendo una tendenza”, ha detto Foyle a Wwd. “AerieReal è nata con la nostra dedizione di portare tutte le donne sotto i riflettori. È questa passione che ha dato slancio ad altri marchi per sostenere la missione di rappresentare persone reali e promuovere l’amore di sé e il potenziamento personale”. Una formula che sembra funzionare. A giugno, Robert Madore, direttore finanziario e vicepresidente esecutivo dell’American Eagle Outfitters, aveva previsto che Aerie avrebbe probabilmente raggiunto il top delle vendite entro al massimo 18 mesi. Non a caso ha pianificato l’apertura di nuovi 70 punti vendita.
Anche la compagnia intima Chico, di proprietà della FAS, continua a utilizzare modelli plus-size. E ad aprile, ha lanciato il marchio di lingerie oversize TellTale, destinato ai Millennials.
“Siamo impegnati a responsabilizzare le donne a sentirsi meglio, a qualsiasi dimensione ed età”, ha detto Mary van Praag, presidente del gruppo di abbigliamento intimo presso la FAS di Chico a Wwd. “Crediamo in questa nuova formula di essere sexy. Il sexy che viene percepito da chi lo indossa, per chi lo indossa attraverso le soluzioni più comode e di supporto che ritraggono sicurezza e bellezza”.
Anche Wacaol America, di proprietà della società giapponese Wacoal International Corp., tra le società leader dal 1985 della vendita di reggiseni nelle taglie AA fino a I punta da sempre all’inclusività.
“Inclusività significa abbracciare chi non necessariamente cerca di cambiare”, ha dichiarato Bob Vitale, amministratore delegato della società da oltre sette anni . “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fornire alle donne di tutti i tipi di forme del corpo e tutti i tipi di taglie, i prodotti più adatti e più comodi per esaltare il loro fascino”.
Anche Lively, la start-up di lingerie che Wacoal ha acquisito a luglio , utilizza anche modelli di diverse forme e dimensioni.
Una delle prime star a puntare fin dai suoi esordi sull’inclusività è stata Rihanna che quando ha deciso di occuparsi non solo di musica, ma anche di moda, diventando tra l’altro nel giro di poco tempo un’imprenditrice di successo, ha sempre usato modelli di tutte le forme e dimensioni nei suoi défilé per il marchio di lingerie Savage x Fenty.
“È molto importante che il casting descriva la storia di ciò che il marchio rappresenta. E ciò che rappresentiamo principalmente qui è l’inclusività”, ha detto Rihanna nel filmato dietro le quinte trasmesso su Amazon Prime durante la settimana della moda a New York. “Stiamo esplorando molte dimensioni diverse per lanciare il messaggio alle donne che prima non si sentivano rappresentate, non sono escluse solo perché hanno dimensioni diverse. Ogni donna merita di sentirsi sexy”.
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