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JOHNSON SENZA IL SÌ AL SUO ACCORDO CON L’EU, CHIEDERÀ LE ELEZIONI ANTICIPATE


Il primo ministro britannico Boris Johnson lascia 10 Downing Street, mentre si reca in parlamento a Londra, oggi giovedì 24 ottobre 2019 annunciando che se non otterrà l’approvazione del Parlamento al suo accordo con l’Eu chiederà le elezioni anticipate. 
(ph. Hollie Adams / PA via AP)

di Colin Anthony Groves

Johnson ha abbandonato il suo impegno “do or die” a lasciare l’UE entro il 31 ottobre e ora la sua nuova mission sarà quella proporre al Parlamento la convocazione di elezioni anticipate nel Regno Unito per il 12 dicembre prossimo. Lo ha detto lui stesso alla Bbc dopo una riunione del Consiglio di gabinetto, scrive Ansa.it

Il premier conservatore ha aggiunto di essere pronto a dare più tempo alle Camere per discutere sulla ratifica dell’accordo da lui raggiunto con Bruxelles sulla Brexit, il cui iter sprint è stato respinto da Westminster, a patto che i parlamentari accettino di dire sì alle elezioni prima di Natale. Il primo ministro ha scritto a Jeremy Corbyn affermando che offrirà al Parlamento un’ultima opportunità per esaminare la sua legge sull’accordo di recesso e a “fare la Brexit” entro il 6 novembre. Se questo non accadrà lunedì prossimo chiederà elezioni anticipate. I deputati voterebbero quindi sulla proposta lo stesso giorno.

Nella sua lettera, Johnson ha dichiarato: “Le elezioni del 12 dicembre consentiranno a un nuovo parlamento e governo di essere già al lavoro entro Natale. Se vincerò la maggioranza in queste elezioni, ratificheremo quindi il grande nuovo accordo che ho negoziato e  faremo la Brexit a gennaio e il Paese andrà avanti ”.

Johnson, scrive The Guardian, aveva precedentemente affermato che avrebbe atteso una risposta da parte dell’UE27 riguardo alla proposta di rinvio scritta con riluttanza nelle lettera non firmata ai colleghi dell’Eu, chiedendo una proroga dell’articolo 50, come richiesto dall’atto di Benn, dopo che i parlamentari si erano rifiutati di accelerare i tempi del sì sul suo accordo entro la scadenza del 31 ottobre.

I laburisti hanno bloccato due volte il piano del primo ministro per le elezioni di metà ottobre, avvertendo che Johnson avrebbe potuto utilizzare il periodo durante il quale il parlamento è stato sospeso per portare il Regno Unito fuori dall’UE senza un accordo. E così ora Johnson ha studiato un piano B quello delle elezioni per non dipendere più da nesuno, in caso di vittoria.



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