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QUANDO LA MOVIDA DIVENTA UN INCUBO


di Marco Barbagallo

Dove vai e vai la movida è sempre maldigerita perché anche se si cerca di fare appello all’ampiezza di vedute, alla modernità, ai ricordi giovanili archiviati nella nostra memoria, quando è troppo è troppo. E da Nord a Sud le proteste sono sempre per le stesse cose, schiamazzi notturni fino a tarda sera, parcheggi selvaggi, rifiuti di ogni genere lasciati dappertutto, concentrazione di traffico ai auto e di persone che incidono sulla propria libertà di farsi una passeggiata in santa pace.

Genova, è corsa ai ripari già dall’aprile 2016 quando il Comune decise una stretta sulla vendita notturna di alcol, è più precisamente da quando le ordinanze dell’allora sindaco Marco Doria colpirono il centro storico e la zona Sampierdarena. Una decisione molto contestata dai titolari dei locali, che digerirono malvolentieri i provvedimenti considerati «troppo restrittivi e penalizzanti. Motivo per cui poco dopo venne organizzata una manifestazione contro l’ordinanza antimovida del sindaco, che sortì l’effetto di ritoccare divieti. Ma ora il problema si è ripresentato, gli abitanti “mugugnano” sempre più spesso insofferenti all’eccesso di schiamazzi notturni e la giunta Bucci ora sembra più predisposta al “no go back”.

A Milano, sui Navigli la movida è da “incubo” dicono i residenti

In zona Darsena-Navigli i residenti dicono di restare svegli fino all’alba. La lotta del comitato “Svendesi in Darsena” va avanti ormai da tempo. A gennaio il comitato ha anche stilato una sorta di manifesto delle intenzioni. “Le condizioni di vita per i residenti sono diventate insostenibili a seguito degli effetti di una movida eccessiva, non sufficientemente gestita, né contenuta quando necessario”, si leggeva. E ancora: “I cittadini, esasperati, lamentano schiamazzi, musica e rumori fino a tarda notte. I residenti, tra cui soprattutto le fasce deboli, sono privati, in modo continuativo, del diritto primario al riposo. Spesso vi è una tale congestione di persone che anche i mezzi di soccorso trovano difficoltà a transitare nella zona. Risulta vano rivolgersi alle forze dell’ordine in quanto esse difficilmente possono intervenire alle chiamate dei residenti”,

Malamovida anche a Pisa

Da giorni decine di cartelli con la scritta ‘vendesi’ sono attaccati alle finestre delle abitazioni e appesi sui banchi del mercato o sulle vetrine dei negozi a Pisa nella zona di piazza delle Vettovaglie, nel centro storico, da residenti, lavoratori, commercianti e semplici domiciliati per protestare contro gli effetti della ‘mala movida’ che “impediscono il riposo fino all’alba per colpa delle emissioni sonore dei locali e dello spaccio indisturbato nei vicoli”. All’iniziativa è intervenuto anche il sindaco Michele Conti che ha ascoltato le lamentele dei manifestanti e raccolto la proposta di formare un tavolo di partecipazione con utenti della movida, per lo più giovani e studenti universitari, esercenti, residenti e commercianti che operano di giorno e di notte per avviare un confronto insieme alla prefettura e trovare soluzioni condivise per limitare gli effetti negativi della vita notturna e contrastare gli abusi nella somministrazione di alcolici e altre illegalità diffuse. Ma tanti sono coloro convinti che servirà a ben poco, perché c’è chi dice che “le cattive abitudini e l’educazione di apprendono nell’ambiente famigliare e dopo è difficile sradicarle”.



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