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CHI PRODUCE PIÙ EMISSIONI NELL’UE?


Solar panels absorbing the suns energy on hot summer day

Chi produce più emissioni nell’UE? Che effetti provoca il cambiamento climatico e quali sono gli obiettivi di riduzione dei gas serra in Europa?

Cosa sono i gas serra?

Il gas serra è un tipo di gas presente nell’atmosfera che si comporta in un modo simile a quello del vetro in una serra: assorbe l’energia solare e il calore irradiato dalla superficie terrestre, intrappolandolo nell’atmosfera

Questo processo è alla base dell’effetto serra che, mantenendo la temperatura sulla Terra più elevata rispetto a come sarebbe in sua assenza, crea le condizioni favorevoli alla vita sul pianeta.

Molti gas effetto serra sono naturalmente presenti nell’atmosfera, tuttavia l’attività umana ne aggiunge una quantità talmente elevata da potenziare l’effetto serra che contribuisce al surriscaldamento globale.

Chi emette più gas serra nell’UE

L’Unione europea è terza al mondo per emissioni di gas serra dopo la Cina e gli Stati Uniti, seguita da India, Russia e Giappone (2015).

Per quanto riguarda i singoli stati membri dell’UE, i sei paesi che hanno prodotto più emissioni di gas serra nel 2017 sono Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Polonia e Spagna. Sempre secondo i dati relativi al 2017, il settore energetico è stato responsabile per l’80.7% del totale delle emissioni, seguito dal settore agricolo (8.72%), dall’industria (7.82%) e dal settore dei rifiuti (2.75%).

La riduzione dei gas serra in Europa

Nel 2008 l’UE ha deciso di ridurre del 20% le emissioni di gas serra (ghg, dall’inglese greenhouse gas) rispetto ai livelli del 1990. L’Europa sta rispettando gli impegni presi: nel 2015 le emissioni di gas serra sono diminuite del 22% se comparate a quelle del 1990. L’UE si è posta nel 2014 come nuovo obiettivo vincolante la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. Tuttavia, secondo le previsioni basate sulle emissioni effettive degli stati membri nel 2017 elaborate dall’Agenzia europea per l’ambiente, l’UE non riuscirà a raggiungere questo obiettivo. Si stima infatti che entro il 2030 la diminuzione sarà di circa il 30%.

Gli obiettivi e i progressi dell’UE nella lotta al cambiamento climatico

L’UE si è posta degli obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2020. Scopri i progressi compiuti in questa infografica

Per l’Europa la lotta al cambiamento climatico è una priorità. L’UE si è impegnata a raggiungere obiettivi precisi e ha intrapreso una serie di azioni per ridurre le emissioni di gas serra. Che progressi sono stati fatti e cosa ci raccontano i dati e le statistiche a riguardo?

Gli obiettivi climatici da raggiungere entro il 2020

Gli obiettivi che l’Unione europea si è posta per il 2020 sono stati stabiliti nel pacchetto sul clima e l’energia adottato nel 2008. Uno di questi riguarda la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990.

Nel 2015 le emissioni totali di gas serra nell’UE erano già diminuite del 22% rispetto ai livelli del 1990. Secondo le previsioni degli stati membri basate sui dati attuali esistenti, l’UE riuscirà a raggiungere gli obiettivi che si è posta. Si prevede che nel 2020 le emissioni di gas serra saranno più basse del 26% rispetto al 1990.

Tuttavia, delle stime preliminari indicano un aumento delle emissioni in Europa nel 2017. L’Unione europea sta attualmente considerando la possibilità di rendere gli obiettivi del 2030 più restrittivi e rafforzare la strategia per il 2050 prima della 24ª conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP24, dall’inglese 24th Conference of the Parties to the United Nations Framework Convention on Climate Change) che avrà luogo a Katowice in Polonia a dicembre 2018.

I progressi in campo energetico e industriale

 L’UE sta intervenendo in diversi settori per poter raggiungere gli obiettivi che si è prefissata.

Una delle misure adottate è il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS, dall’inglese Emission Trading Scheme) che riguarda le emissioni di gas serra generate da grandi in settori quali industria, energia e aviazione, responsabili da soli di circa il 45% delle emissioni totali di gas serra in Europa.

Nel periodo dal 2005 al 2016 le emissioni prodotte dalle centrali energetiche e dalle industrie soggette allo schema di scambio di quote di emissione dell’UE sono diminuite del 26%, decisamente più della riduzione del 23% stabilita dall’obiettivo per il 2020.

Emissioni di gas serra nell’UE per paese e settore

Nell’infografica le emissioni di gas serra nell’UE per paese e per settore per sapere chi inquina di più nel mondo

Emissioni di gas serra all’anno nell’Unione europea

Come si vede nell’infografica, l’anidride carbonica (CO2) rappresenta la maggior parte dei gas effetto serra rilasciati nell’atmosfera ed è generalmente il risultato delle attività umane. Esistono anche altri tipi di gas serra emessi in misura minore, che però hanno una capacità maggiore rispetto alle CO2 di trattenere il calore, in alcuni casi perfino migliaia di volte più forte.

I gas che provocano l’effetto serra sono dunque fra i maggiori responsabili del cambiamento climatico.

Chi produce più emissioni? Quali sono i settori più inquinanti?

Emissioni di gas serra nell’UE suddivise per settore

Secondo la 5ª relazione di valutazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (in inglese Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) è estremamente probabile che il surriscaldamento del pianeta sia stato causato dalle attività dell’uomo negli ultimi cinquant’anni. Pensiamo ad esempio ad attività come la combustione di carbone, petrolio e gas, la deforestazione e l’allevamento.

Il diagramma qui sotto mostra le emissioni di gas serra nell’UE a 28 paesi nel 2017 suddivise secondo i principali settori di provenienza. L’uso di energia è responsabile del 80% delle emissioni di gas effetto serra, circa un terzo del quale attribuibile ai trasporti. La quota rimanente di emissioni proviene per il 8,72% dall’agricoltura, per il 7,82% dai processi industriali e di utilizzo del prodotto e per il 2,75% dalla gestione dei rifiuti.

Emissioni di gas serra nell’Unione europea e nel mondo suddivise per paese

Nelle seguenti tabelle sono elencati i paesi dell’Unione europea in base alle emissioni totali di gas effetto serra nel 2017 e i maggiori inquinatori al mondo nel 2015. La Cina e gli Stati Uniti occupano rispettivamente il primo e secondo posto, mentre l’UE si trova al terzo posto seguita da India e Russia.

I gas effetto serra rimangono nell’atmosfera per un periodo che varia da alcuni a migliaia di anni. Il loro impatto ha una portata globale: la questione del dove siano stati originariamente emessi assume ben poca importanza.

A questa pagina i dati e le statistiche sui progressi dell’UE nel contrastare il cambiamento climatico.

Infografica: Totale delle emissioni di gas serra per paese UE nel 2017

Gli obiettivi nazionali: a che punto sono gli stati membri

 Gli stati membri hanno stabilito degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni secondo gli obblighi previsti dalla Decisione sulla condivisione dello sforzo per ridurre le emissioni in altri settori, quali edilizia abitativa, agricoltura, rifiuti e trasporti, escluso il settore dell’aviazione. Nel 2016 le emissioni provenienti dai settori che rientrano nel campo di applicazione di questa direttiva sono state inferiori dell’11% rispetto al 2005, superando l’obiettivo del 10% stabilito per il 2020.

Ambiente: i cittadini vogliono più azioni a livello UE

Secondo un sondaggio dell’Eurobarometro pubblicato nell’aprile 2017, tre quarti dei cittadini dell’UE vorrebbero che l’Unione europea si occupasse di più della protezione ambientale. Il particolare ben il 78% degli italiani intervistati chiede più interventi europei per l’ambiente. Per proteggere l’ambiente è stata adottata una legislazione importante sui sacchetti di plastica e le spedizioni illegali di rifiuti.

Lotta al cambiamento climatico

Malgrado le incertezze, soprattutto dopo la decisione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, il Parlamento europeo rimane impegnato a garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. I deputati europei stanno lavorando alla riforma del Sistema di scambio delle quote di emissione UE (ETS), all’aumento degli incentivi all’innovazione nelle nuove tecnologie sostenibili e agli obiettivi nazionali per ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dai trasporti, dalle costruzione, dai rifiuti e dall’agricoltura. Nel pacchetto di lavori in corso ci sono anche le nuove misure per preservare e rafforzare la capacità delle foreste e dei terreni nell’UE per assorbire il biossido di carbonio in modo sostenibile. Nel novembre 2017 la delegazione del Parlamento parteciperà alla conferenza COP23 che si terrà a Bonn in Germania con l’obiettivo di garantire i progressi nell’attuazione dell’accordo di Parigi.

Una spinta all’economia circolare

Il Parlamento sta lavorando al cosiddetto pacchetto rifiuti per ridurre la produzione di rifiuti e migliorarne la gestione. L’obiettivo è quello di aumentare anche il riciclaggio e soprattutto ridurre l’utilizzo delle risorse.

Riduzione dell’inquinamento atmosferico ed emissioni delle auto

L’inquinamento atmosferico provoca ogni anno circa 400,000 decessi prematuri nell’Unione europea. Nel 2016 il Parlamento ha approvato dei limiti più severi alle emissioni per i principali inquinanti atmosferici, compresi gli ossidi di azoto (NOx), il particolato e l’anidride solforosa.

Attualmente gli eurodeputati stanno vagliando le nuove norme di “approvazione” dell’UE per rendere i test ambientali e di sicurezza più indipendenti, con un controllo maggiore sulle vetture già in circolazione.



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