di David Brown
Il Pentagono ha pubblicato i video che mostrano il raid che ha provocato la morte del leader dell’ISIS Abu Bakr al-Baghdadi. Il generale del Corpo dei Marines, Kenneth F. McKenzie Jr, comandante del comando centrale degli Stati Uniti, a capo del raid della Delta Force, che sabato ha ucciso al-Baghdadi, un paio di ore fa durante una conferenza stampa convocata per parlare dei passaggi più salienti dell’operazione che ha portato alla cattura e uccisione del leader dell’Isis, ha pubblicato i video che immortalano l’assalto al suo covo. Il generale ha chiarito che Baghdadi è stato ucciso assieme a due dei suoi figli, due bambini di età inferiore ai 12 anni.
“Catturare Baghdadi è stato frutto di un intenso e encomiabile sforzo di intelligence “, ha affermato McKenzie in una nota. “Dopo avere ricevuto le informazioni sul suo nascondiglio siamo passati ai fatti e abbiamo preparato un piano e preparato una squadra operativa speciale per la missione”, ha continuato.
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Il primo video
Nel primo video pubblicato si vedono gli elicotteri americani che vengono colpiti dai soldati che in quel momento stavano presidiando l’edificio dove si trovava Baghdadi, probabilmente non appartenenti alle forze dell’ISIS, ma in ogni caso un grande ostacolo che avrebbe potuto inficiare la buona riuscita dell’operazione.
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Il secondo video
Il secondo video mostra i militari della Delta Forces scesi a terra, che si dispongono in due direzioni differenti per prepararsi all’assalto del covo di Baghdadi. Gli operatori hanno usato delle munizioni tattiche per fare dei buchi nelle pareti dell’edificio ed entrare assieme alle unità cinofile speciali McKenzie ha detto che nonostante la natura violenta del raid e l’alto profilo dell’operazione, è stato fatto ogni sforzo per prevenire le vittime civili e per proteggere i bambini presenti nel complesso”, ha precisato. “Baghdadi ha cercato riparo in un tunnel usando i propri figli come scudi umani e quando ha capito che la sua cattura sarebbe stata inevitabile si è fatto esplodere in aria assieme ai suoi due figli minori. McKenzie ha confermato quello che Trump ha detto sabato a caldo, ossia che nessun militare americano è stato ucciso. Solo il cane che è entrato nel tunnel dov’era nascosto il leader dell’Isis, ha subito lesioni. Il bilancio totale delle vittime, contando anche Baghdadi, ha così raggiunto quota otto (+ cinque membri dell’ISIS e + due figli di Baghdadi).
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Il terzo video
Nel terzo video si vedono i droni che hanno provocato lo scoppio dell’edificio dove si trovava Baghdadi. I militari americani hanno trascorso circa due ore nel complesso dopo il raid raccogliendo prove e i resti di Baghdadi per ulteriori test del DNA, dopo quello fatto nell’immediato sul posto per avere la certezza dell’esatta identificazione del leader dell’ISIS. E al termine dell’operazione sono stati lanciati due missili contro il complesso, che lo hanno completamente distrutto. “I resti di Baghdadi sono stati sepolti in mare entro 24 ore successive al raid in conformità con le leggi internazionali sulla guerra”, ha detto McKenzie.
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Il successivo controllo del DNA sui resti analizzati in un laboratorio della Defense Intelligence Agency ha confermato, la veridicità dell’identificazione di Baghdadi. E per offrire ulteriori certezze il Dna è stato addirittura confrontato con un vecchio campione prelevato a Baghdadi quando venne arrestato a Camp Bucca in Iraq nel 2004.
“L’analisi”, rivela il Daily Mail, “ha indicato una corrispondenza confermata, con una probabilità di 1 su 104 settilioni che chiunque potesse corrispondere al profilo di DNA noto”. “Che è certamente, al di là di ogni ombra di dubbio”, ha detto McKenzie.
Chi ha tradito al-Baghdadi?
Il leader dell’ISIS è stato tradito da uno dei suoi uomini più fedeli che voleva vendicarsi per l’assassinio di un suo parente da parte dell’Isis e che ora riceverà i 25 milioni di dollari della taglia che pendeva sulla testa del califfo. L’uomo, un arabo sunnita, si occupava in particolare degli spostamenti di al Baghdadi, per questo era sempre a conoscenza dei luoghi in cui il leader dello stato islamico si nascondeva. Da tempo era diventato un informatore delle milizie curde alleate degli Usa. A convincere sulla sua attendibilità, la consegna dei pezzi di biancheria e del campione di sangue che hanno permesso di risalire al Dna di al Baghdadi. La ‘talpa’ sarebbe stata presente durante il raid delle forze Usa e solo due giorni dopo sarebbe stata portata fuori dal Paese con la sua famiglia per proteggerla e darle l’opportunità di rifarsi una nuova vita.
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