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BRASILE, LULA LASCIA IL CARCERE DOPO 580 GIORNI


L’ex presidente Lula lascia la sede della polizia federale a Curitiba (PR), questo venerdì (Foto: Eduardo Matysiak / Futura Press / Folhapress / 08/11/19)

È uscito dalla prigione con il pugno alzato, promettendo di “continuare a lottare per il popolo brasiliano”, stringendo mani e abbracciando uno per uno i suoi sostenitori, alcuni in lacrime, che lo attendevano davanti alla Soprintendenza di Curitiba da 580 giorni. L’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha varcato nel pomeriggio, accolto da un mare di folla, la soglia della prigione dove si trovava agli arresti dal 7 aprile 2018 con l’accusa di corruzione e riciclaggio di denaro nell’ambito dell’inchiesta “Lava Jato“, considerata la Mani Pulite dei nostri anni Novanta. L’ordine di scarcerazione è arrivato a tempo di record. L’ex presidente del Brasile ne era così sicuro che già in mattinata aveva annunciato “un grande discorso alla nazione” una volta fuori. Ignazio ha voluto subito fare sapere di essere uscito di prigione “più a sinistra” di quando vi era entrato.

Pochi minuti dopo essere stato rilasciato, in uno stand di fronte al quartier generale della polizia federale a Curitiba, Lula ha rilasciato una dichiarazione attaccando la magistratura che a suo avviso ha criminalizzato la sinistra. L’ex presidente se l’è presa in particolare con l’ex giudice Sergio Moro, ora ministro della giustizia del governo Jair Bolsonaro (PSL), e il procuratore Deltan Dallagnol, coordinatore della task force Lava Jato. “Lascio l’odio alle mie spalle. A 74 anni il mio cuore ha solo spazio per l’amore perché è l’amore che vincerà in questo paese”, ha detto, con un applauso dei militanti presenti. “Le porte del Brasile saranno aperte per me per attraversare questo paese”, ha detto il petista, che ha criticato la situazione di disoccupazione del paese e ha definito sui social network, Bolsonaro “un bugiardo”, scrive il Journal Do Brazil. Dopo le indagini e le denunce di Lava Jato Curitiba, il petista venne condannato da Moro con l’accusa di ricettazione, che lui ha sempre negato.

La sentenza di Lula, successivamente confermata dal tribunale inferiore presso il Tribunale regionale federale e definita dalla Corte suprema (STJ) in 8 anni, 10 mesi e 20 giorni. Nel discorso, Lula ha ringraziato i militanti che sono rimasti in guardia durante l’intero periodo che è stato imprigionato. Il petista è stato rilasciato ieri pomeriggio, venerdì 8 novembre, dopo 580 giorni di arresto presso la sede della Soprintendenza della polizia federale di Paraná, a Curitiba. Il rilascio dell’ex presidente, precisa il Journal Do Brazil, è arrivato il giorno dopo che la Corte suprema federale ha stabilito, con 6 voti favorevoli e 5 contrari, che un detenuto può essere arrestato solo dopo la res judicata finale (appello finale). Ciò ha cambiato la giurisprudenza che, dal 2016, ha consentito l’arresto subito dopo la condanna di seconda istanza.La liberazione di Lula è stata determinata dal giudice federale Danilo Pereira Junior. La decisione è stata pubblicata alle 16:15 e il petista ha lasciato la sede centrale di PF alle 17:40.




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