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TRUMP, LA TALPA NON SARÀ PIÙ COSTRETTA A TESTIMONIARE, PER I DEM BASTANO LE PROVE GIÀ RACCOLTE


Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump
(ph. AP / Susan Walsh, File)

di Colin Anthony Groves

La ‘talpa’ che ha dato avvio all’indagine di impeachment non sarà chiamata a testimoniare, come hanno chiesto i repubblicani: lo ha fatto sapere il presidente della commissione intelligence della Camera Adam Schiff, che sovrintende all’inchiesta, spiegando che la sua deposizione sarebbe “superflua e inutile” alla luce delle prove già raccolte mentre la sua sicurezza sarebbe messa in pericolo dalle “minacce” del presidente. “L’indagine di impeachment ha raccolto un crescente numero di prove, dalle testimonianze ai documenti, comprese le parole stesse del presidente nella sua telefonata del 25 luglio, che non solo confermano ma superano le iniziali informazioni della denuncia della ‘talpa’. La sua testimonianza quindi e’ superflua e inutile. Alla luce delle minacce del presidente, la sua apparizione di fronte a noi metterebbe la sua sicurezza personale a grave rischio”, ha scritto il dem Schiff al deputato repubblicano Devin Nunes, che fa parte della stessa commissione.

Ora un altro problema che potrebbe creare problemi a Trump, e indebolire ulteriormente la sua posizione è la spaccatura all’interno dei repubblicani il cui pensiero, man mano che gli indizi e le prove aumentano, non è più “one way” riguardo l’indagine sull’impeachment di Donald Trump. C’è chi afferma che la telefonata del presidente è al di sopra di ogni sospetto, quindi difende il presidente a spada tratta, c’è chi accusa (senza pronunciarsi sulla telefonata) il portavoce della Camera Pelosi e il presidente Adam Schiff di avere condotto un’indagine per mettere in discussione il presidente senza avere condiviso le informazioni con il popolo americano con il solo obiettivo di creargli un danno di immagine, c’è chi sottolinea la comprovata esperienza di Schiff nel diffondere false accuse sulla collusione e lo accusa di avere “prodotto” durante un’audizione al Congresso dove si stava discutendo dell’oramai arcinota telefonata di Trump al presidente ucraino, una versione differente dall’originale mentendo sui suoi rapporti, c’è chi (una minoranza) comincia a prendere le distanze dal presidente.

Il senatore Mitt Romney, R-Utah, sale su un ascensore mentre è seguito dai giornalisti a Capitol Hill a Washington. I repubblicani non hanno più argomentazioni unificate riguardo l’indagine sull’impeachment di Donald Trump, perché non sono più d’accordo su come difendere il presidente. (ph. AP / Susan Walsh, File)

Il senatore dello Utah Mitt Romney, che è stato il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali americane del 2012, dove venne alla fine sconfitto dal presidente uscente Barack Obama, afferma che le azioni del presidente nei confronti dell’Ucraina sono “preoccupanti”. Altri repubblicani invece buttano acqua sul fuoco e preferiscono non commentare. A complicare la situazione, la notizia della “ritrattata” testimonianza di Gordon D. Sondland, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Unione europea, che ha “ritrattato” la sua testimonianza originale confermando che Trump aveva trattenuto gli aiuti militari all’Ucraina nella speranza di ottenere la cooperazione ucraina per le indagini che voleva che venissero fatte su Biden e suo figlio sul presupposto di sospetti sui loro affari in Ucraina non noti al popolo americano. 

Questo è un grosso problema, come riporta il New York Times :

Un testimone critico nell’indagine sull’impeachment ha offerto al Congresso una nuova testimonianza sostanziale questa settimana, rivelando che aveva detto a un alto funzionario ucraino che il paese probabilmente non avrebbe ricevuto aiuti militari americani se non si fosse impegnato pubblicamente nelle indagini che il presidente Trump voleva. La divulgazione di Gordon D. Sondland, ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Unione Europea, in quattro nuove pagine di testimonianze giurate rilasciate martedì, ha confermato il coinvolgimento del presidente nella presentazione di un  quid pro quo  in Ucraina che in precedenza non aveva riconosciuto. La questione è al centro dell’indagine sull’impeachment nei confronti del sig. Trump, che accende l’accusa che il presidente ha abusato del suo potere in cambio di favori politici da un potere straniero.

Il senatore repubblicano Lindsey Graham, presidente della Commissione Giudiziaria del Senato

Il senatore repubblicano Lindsey Graham, presidente della Commissione Giudiziaria del Senato, alcuni giorni fa ha dichiarato che non leggerà nessuna delle trascrizioni respingendo la “nuova versione” dell’ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Unione europea.  Dicendo: “Ho cancellato l’intero processo … penso che sia un mucchio di B.S.” (N.d.R. B.S. ossia stronzate). Ricordando le parole del deputato repubblicano dell’Indiana Earl Landgrebe, che ai tempi dell’inchiesta sul presidente Usa Nixon disse il giorno prima che Richard Nixon si dimettesse dalla presidenza nel 1974: “Non confondermi con i fatti. Ho una mente chiusa. Non voterò per l’impeachment. Rimarrò fedele al mio presidente anche se lui e io dovremo essere portati fuori da questo edificio e fucilati”.

Ma cosa ne pensano i Repubblicani alla Camera?

Ora orientamento dei Repubblicani alla Camera è diviso in quattro direzioni distinte:

  • la trascrizione della chiamata di Trump con Zelenskiy mostra che il presidente non ha fatto nulla di male
  • diversi testimoni chiave hanno testimoniato di non avere avuto conoscenza diretta di ciò che è emerso
  • gli ucraini non erano al corrente dei dettagli emersi successivamente sugli aiuti militari
  • gli Stati Uniti accettarono di inviare il denaro in Ucraina

E per questo motivo chiedono di votare  per censurare gli sforzi di Schiff a fuorviare intenzionalmente il pubblico. 

Tuttavia va anche detto che non tutti sono d’accordo a dire che la telefonata di Trump era “perfetta” o che non c’era “nessun quid pro quo. “Ci sono quid pro quos perfettamente appropriati e ci sono quid pro quos inappropriati”, ha detto il senatore John Kennedy. “Soltanto dire che esiste un quid pro quo, almeno basato sulla mia analisi delle prove che ho visto finora, è un’aringa rossa.”



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