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DONALD TRUMP CONTINUA A PARLARE DI CACCIA ALLE STREGHE


L’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina Marie Yovanovitch testimonia davanti al comitato di intelligence della Camera di Capitol Hill a Washington, venerdì 15 novembre 2019, durante la seconda udienza di impeachment pubblica concernente i presunti sforzi del presidente Donald Trump di legare gli aiuti statunitensi all’Ucraina alle indagini sui suoi oppositori politici . (Foto AP / Andrew Harnik)

di Colin Antony Groves

Donald Trump attacca su Twitter l’ex ambasciatrice Usa a Kiev, Marie Yovanovitch mentre la diplomatica sta testimoniando in diretta al Congresso. “Ha fatto male ovunque e il nuovo presidente ucraino mi parlò male di lei. Un presidente ha tutto il diritto di nominare gli ambasciatori che vuole”, scrive Trump.

L’ex ambasciatrice americana a Kiev, Marie Yovanovitch, oggi durante la sua audizione/testimonianza ha descritto le invettive di Trump “una montagna di accuse estremamente diffamatorie”, accuse perpetrate a suo dire, a suo danno dal presidente degli Stati Uniti con l’aiuto del suo avvocato personale, Rudolf Giuliani e di suo figlio Donald Trump Jr. con il solo scopo di giustificare il suo successivo licenziamento. Durante sua telefonata di luglio con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, la Yovanovitch ha ribadito che Trump aveva chiesto un “favore”, usando un account fornito dalla Casa Bianca. “Voleva che venissero effettuare delle indagini sui democratici e sul rivale Joe Biden. Poi successivamente si è anche saputo che l’amministrazione di Trump stava trattenendo gli aiuti militari da dare all’Ucraina in quel momento e si è compreso il perché.

Ieri David Holmes, attualmente è consigliere politico presso l’ambasciata americana a Kiev, ha confermato di aver sentito a luglio una telefonata tra il presidente Trump e Gordon D. Sondland, l’ambasciatore americano presso l’Unione europea, nel corso della quale il presidente avrebbe chiesto informazioni sulle indagini che aveva chiesto di fare all’Ucraina. Holmes, ha testimoniato che in quel momento si trovava in un ristorante nella capitale ucraina quando ha sentito il signor Trump chiedere a Sondland se il presidente ucraino aveva o no accettato di condurre indagini sui suoi rivali politici. E il signor Sondland, che a quel tempo era a Kiev per gli incontri con i migliori funzionari ucraini, ha risposto di sì. Holmes ha poi aggiunto di avere sentito che il signor Sondland ha poi detto al signor Trump “il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “ama il tuo culo” e condurrebbe le indagini e tutto ciò che gli chiedi”. L’esistenza della chiamata tra il signor Trump e il signor Sondland è stata rivelata per la prima volta mercoledì 13 novembre durante una testimonianza pubblica del capo del signor Holmes, William B. Taylor Jr., il principale inviato americano in Ucraina. Taylor ha poi dichiarato di aver appreso dell’episodio solo di recente.

Il signor Holmes ha detto che quando Trump ha telefonato a Sondland parlava così forte, che Sondland fu costretto a tenere il telefono lontano dall’orecchio e fu questo motivo per cui anche altre persone sedute vicino a Sondland quel giorno udirono quella conversazione. Durante quella telefonata Trump oltre che delle indagini in Ucraina chiese a Sondland anche notizie di ASAP Rocky, il rapper americano imprigionato in Svezia per una presunta aggressione contro un altro coetaneo.

Tornando alla Yovanovitch durante la sua deposizione l’ex ambasciatrice ha respinto le accuse contro di lei, inclusa quella di avere fatto di aver favorito la democratica Hillary Clinton rispetto a Trump nelle elezioni del 2016, e ha respinto l’idea che l’Ucraina abbia cercato di interferire nelle elezioni, come sostiene Trump, contrariamente alle conclusioni dell’intelligence statunitense che invece ha puntato il dito contro la Russia.

Su Rudolph Giuliani

La Yovanovitch ha sempre descritto Giuliani, l’avvocato di Trump, come leader di quello che si chiama un “canale irregolare” al di fuori del mainstream diplomatico delle relazioni USA-Ucraina. Mentre di Hunter, il figlio di Joe Biden, Hunter, ha sempre preso le difese dicendo di non avere mai agito cadendo nel conflitto di interessi. La portavoce Nancy Pelosi ieri ha affermato che le azioni di Trump nei confronti dell’Ucraina equivalgono a “corruzione”. Trump assegna ripetutamente il procedimento come una “beffa” e una “finzione” e dice che non ha fatto nulla di male.La Yovanovitch ha poi aggiunto nel corso della sua testimonianza di essersi sentita “minacciata” dalle parole di Donald Trump che, parlando con il presidente ucraino Voldymyr Zelensky, la descrisse come una “bad news”, una cattiva notizia, e assicurò che presto se ne sarebbe andata. “Nel leggere quella trascrizione della telefonata sono rimasta scioccata e devastata”, ha spiegato. Nel frattempo

Nel frattempo Roger Stone…

Nel frattempo Roger Stone, il consigliere di Trump, si è dichiarato colpevole in tutti i casi nel caso di hacking di WikiLeaks. Stone si è dichiarato colpevole di ostruzione alla giustizia e di aver fatto false dichiarazioni su ciò che ha detto al Congresso in merito alle e-mail violate dai democratici. Insomma un’altra tegola sulla testa di Trump ora messo alle strette anche per le dichiarazione dei redditi.



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