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ORA CHI INVESTE LO FA SU CHI SUPPORTA LE POLITICHE AMBIENTALI


Lo dice Doxa, che in occasione dell’evento di apertura della settimana SRI BVA Doxa ha presentato in Senato l’indagine sul rapporto tra i risparmiatori italiani e il cambiamento climatico. Con un dato su tutti: il 92% di chi investe considera le politiche a supporto dell’ambiente da parte delle aziende un fattore rilevante per la scelta d’investimento.

Il 92% di chi investe considera le politiche a supporto dell’ambiente da parte delle aziende un fattore rilevante per la scelta d’investimento. A dirlo è BVA Doxa che per conto del Forum per la Finanza Sostenibile ha realizzato l’indagine «Risparmiatori italiani e cambiamento climatico» presentata in Senato in occasione dell’evento di apertura dell’ottava edizione della Settimana SRI (Sustainable and Responsible Investment). Dalla ricerca, messa a segno con il sostegno di Allianz Global Investors, Etica Sgr e State Street Global Advisors, emerge che il rapporto tra risparmio e clima sta diventando sempre sempre più stretto. Qui le tre principali evidenze:

  1. Più dell’80% degli intervistati considera importante essere messo al corrente della sostenibilità ambientale e sociale dei propri investimenti; oltre la metà del campione giudica però molto carente l’informazione sulla finanza sostenibile in Italia e ritiene che il settore finanziario non tenga sufficientemente in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance ossia i fattori ESG (Environmental, Social and Governance).
  2. Le ragioni principali della mancata sottoscrizione di prodotti SRI (tra coloro che conoscono i prodotti SRI, uno su quattro dichiara di aver investito in questa tipologia di strumenti) si confermano: la conoscenza delle caratteristiche dei prodotti, insufficiente per il 47% dei risparmiatori, e la pubblicità, inadeguata per il 36%. Tuttavia, si registrano risultati incoraggianti da parte della rete di vendita: la quota di risparmiatori a cui gli operatori hanno proposto investimenti sostenibili si attesta al 40%, in aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2018.
  3. I temi ambientali che influenzano maggiormente le scelte di investimento sono: le energie rinnovabili, citate dal 72% degli intervistati, le politiche di risparmio energetico (69%) e l’economia circolare (67%).
Simone Pizzoglio, Head of Finance & Utilities di BVA Doxa

«Il cambiamento climatico è certamente stato il più discusso nel 2019 tra i temi ESG» ha commentato Simone Pizzoglio, Head of Finance & Utilities di BVA Doxa. Specificando: «L’edizione 2019 della ricerca del Forum si concentra nel capire come risparmiatori italiani (e i piccoli risparmiatori in particolare) vedono la relazione tra clima e finanza. Il rapporto evidenzia il progredire inarrestabile della consapevolezza del ruolo e dell’importanza della sostenibilità, anche se le scelte di risparmio non sono ancora completamente allineate, ma è solo questione di tempo».

Ma non c’è solo la  finanza: quasi tutti gli intervistati (91%) attribuiscono all’attività umana la responsabilità del cambiamento climatico. Nel dettaglio:

  1. Oltre il 60% dei risparmiatori dichiara di aver modificato i propri comportamenti in ottica di sostenibilità ambientale, prestando particolare attenzione alla raccolta differenziata, all’utilizzo di lampadine LED e alla riduzione degli sprechi.
  2. I danni alla salute e all’incolumità delle persone rappresentano il principale rischio per l’economia collegato al cambiamento climatico per il 70% degli intervistati; seguono i danni alle produzioni agricole e le migrazioni, citati rispettivamente dal 62% e dal 45%. Agricoltura, settore alimentare ed energia sono i settori economici considerati maggiormente esposti agli effetti del cambiamento climatico.
  3. Il 33% del campione ritiene che le istituzioni europee siano i principali attori deputati alla prevenzione e al contenimento del rischio climatico; seguono i produttori energetici (18%) e le istituzioni nazionali (17%).


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