di Akio SatŌ
Hong Kong oggi vota oggi per il rinnovo dei 452 seggi elettivi dei consigli distrettuali, in una sorta di referendum per misurare il sostegno della città alle proteste anti-governative in corso da quasi sei mesi. La tornata elettorale dei consigli, caratterizzati più dal ruolo consultivo che da reali poteri amministrazioni minimi, si è arricchita questa volta di un’importanza simbolica. Nonostante le violenze delle ultime settimane da parte delle frange più estreme, se il fronte pan-democratico avesse una forte avanzata la governatrice Carrie Lam dovrebbe, secondo gli osservatori, procedere almeno a un rimpasto della squadra di governo per affrontare in modo diverso la protesta. Il fronte pro-establishment e il governo centrale di Pechino sperano invece che proprie le proteste, con le conseguenti pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana e l’economia, possano spingere i 4,13 milioni di elettori registrati a bocciare il movimento. Le urne si chiuderanno alle 22:30 locali (le 15:30 in Italia). Ieri il segretario responsabile dell’amministrazione, Matthew Cheung, un importante funzionario del governo della Regione Amministrativa Speciale, aveva annunciato che nei seggi elettorali di Hong Kong, dove ora si sta finendo di votare per eleggere i consigli distrettuali, ci sarebbe stata la polizia. E così è stato: “Per scoraggiare le interferenze e mantenere la legge e l’ordine”, ha spiegato Cheung. “Dobbiamo assicurarci che ci sia abbastanza polizia presente per scoraggiare qualsiasi interferenza e anche per mantenere realmente la legge e l’ordine, la sicurezza del personale elettorale così come degli elettori e dei candidati, e non per scoraggiare il voto”. Nel frattempo ha fatto discutere un’altra dichiarazione di Trump, che nonostante il clamore dell’impeachment, riesce a conquistarsi la scena anche in altri contesti. Che cosa ha detto il presidente americano di tanto eclatante? Trump il 21 novembre, durante un’intervista a Fox News ha dichiarato che solo il suo intervento nel conflitto tra Cina e Hong Kong ha evitato “migliaia di morti” nelle proteste nell’ex colonia britannica: “Se non fosse stato per me, migliaia di persone sarebbero morte e Hong Kong sarebbe stata cancellata “in 14 minuti”, aggiungendo che la Cina “ha un milione di soldati fuori Hong Kong che non entreranno solo perché” lui “ha chiesto loro il favore di non farlo, “Avrebbe un impatto negativo nell’accordo commerciale. E Xi (Jinping, il presidente cinese) vuole fare un accordo commerciale”, ha concluso.
Trump che in passato ha espresso solidarietà per i manifestanti di Hong Kong, recentemente con indubbio equilibrismo ha anche espresso il suo appoggio tanto alla libertà di Hong Kong che a Pechino. “Dobbiamo stare con Hong Kong, ma sto anche con Xi”, ha osservato, glissando sulla sua firma alla legge sui diritti umani e la democrazia a Hong Kong approvata dal Congresso degli Stati Uniti, contro la quale Pechino si dice pronta al contrattacco. “Sto con Hong Kong. Sto con la libertà. Sto con tutte le cose che vogliamo fare, ma stiamo anche facendo il più grande accordo commerciale della storia”.
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