La difesa di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio annuncia una denuncia per frode processuale in vista di una richiesta di revisione del processo dopo un’intervista a un ex consulente del pm di Bergamo al settimanale Oggi. Il consulente sostiene che “il Dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L’abbiamo conservato”. “Grazie al settimanale scopriamo che non è vero. Il materiale genetico c’è sempre stato e c’è ancora. La superperizia si può e si deve fare”, afferma l’avvocato Claudio Salvagni. La difesa di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio di Yara Gambirasio annuncia una denuncia per frode processuale in vista di una richiesta di revisione del processo dopo un’intervista a un ex consulente del pm di Bergamo al settimanale Oggi. Il consulente sostiene che “il Dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L’abbiamo conservato”. “Grazie al settimanale scopriamo che non è vero. Il materiale genetico c’è sempre stato e c’è ancora. La superperizia si può e si deve fare”, afferma l’avvocato Claudio Salvagni.
La storia
Yara Gambirasio aveva solo 13 anni quando il 26 novembre 2010 è sparita nel nulla. La ragazzina era andata in palestra e quando è uscita è come se fosse sparita nel nulla. Le telecamere di sorveglianza del centro sportivo erano fuori uso e questo non ha permesso successivamente agli inquirenti di verificare cosa è accaduto veramente quando lei è uscita da quel luogo. Le ricerche sono iniziate subito sia a Brembate Sopra e sia in tutte le zone limitrofe. Qualcuno quel giorno ha detto di averla vista fino alle 18.40. Ma tante sono state le cose dette senza fondamento.
La ragazzina è stata trovata senza vita il 26 febbraio 2011 a 10 chilometri da Brembate di Sopra, in un campo. Sul suo corpo sono stati rilevati diversi colpi di spranga e una lesione profonda al collo. Yara ha riportato un trauma cranico e ferite da arma da taglio. Ma non è morta per tutte queste ferite bensì per una grave ipotermia. Il 16 giugno 2014 viene arrestato Massimo Bossetti, muratore di Mapello di 44 anni, accusato di omicidio e occultamento di cadavere, viene poi condannato all’ergastolo. Negli ultimi mesi sono stati tantissimi gli appelli dell’uomo per essere nuovamente ascoltato dai Giudici per raccontare la sua versione dei fatti. Bossetti si è sempre professato innocente. La sorella gemella Laura Letizia prima ha appoggiato la tesi del coinvolgimento di Massimo nell’omicidio di Yara e ora pare stia facendo dei passi indietro. Una storia, quella di Yara, che da anni lascia con il fiato sospeso e per la quale si continua ancora a cercare il movente di quella morte assurda.
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