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TERREMOTO ALBANIA, MORTA ANCHE LA FIDANZATA DEL FIGLIO DEL PREMIER RAMA E TUTTA LA SUA FAMIGLIA


Kristi Reçi, 24 anni

di Akil Larte

Il terremoto in Albania che ha causato oltre 40 morti e centinaia di feriti. Tanti sono ancora i dispersi. E tra questi il figlio del premier Edi Rama, sperava ci fosse anche la famiglia della sua fidanzata, e la sua fidanzata Kristi Reçi, che invece è stata letteralmente inghiottita dalla macerie. Il palazzo dove la ragazza abitava con i genitori e il fratello, è stato uno dei primi a cadere e a sbriciolarsi senza lasciate via di scampo a nessuno. Portandosi via in una manciata di pochi secondi la vita e i sogni di una giovane donna, (purtroppo non l’unica in quel condominio) che a soli 24 anni è passata dalla vita alla morte senza potere fare nulla per salvarsi. A dare la notizia è stato lo stesso Gregor in un post su Instagram. «Tra le numerose vittime di questa disgrazia c’è anche una persona vicina a me, assieme a suo fratello, alla madre e al padre», ha scritto.

Kristi Reçi è stata trovata ieri tra le macerie di un palazzo di sei piani crollato a Durazzo. Lunghi capelli castani e occhi scuri, come si scorge dalle poche foto sul suo profilo Facebook, Kristi si era appena laureata in dermatologia all’Università di Tirana.

Kristi Reçi

Un’intera famiglia distrutta. «Solo due corpi sono stati estratti dalle macerie», ha scritto Gregor. Il corpo della fidanzata e di suo padre infatti sono stati tirati fuori già ieri, mentre poche ore dopo il post è arrivata notizia del ritrovamento anche dei cadaveri della madre e del fratello di Kristi. Gregor, con una grande passione per l’arte, come il padre che ama la pittura e il nonno, noto scultore, si è laureato all’Accademia delle Belle arti di Tirana. Nato dal primo matrimonio di Rama, alla fine degli anni ’80, con una delle promettenti attrici del cinema albanese, nelle pochissime interviste concesse ai media Gregor non ha nascosto il particolare legame con la madre, «la persona che amo di più al mondo». Anche con il padre il rapporto sembra speciale, legato più all’arte che alla politica, che gli interessa meno. «Voglio che nei miei quadri la gente valuti quello che sono riuscito a dipingere, non il mio cognome», ha detto Gregor in un’intervista l’anno scorso in occasione della sua prima mostra.



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