I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di 9 persone (6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) indagate, in concorso, per corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’A.N.A.S. SPA (Area Compartimentale di Catania) nonché nella sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde lungo le medesime arterie. L’odierno provvedimento è la terza misura adottata dal G.I.P. etneo, nell’ambito dell’Operazione “Buche d’Oro”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania, delegata e coordinata da questa Procura che ha già portato all’emissione di 9 misure restrittive, al controllo di appalti per 4 milioni di euro e all’individuazione di profitti criminali per 500 mila euro. Nel caso specifico, oltre a far luce su nuovi fatti corruttivi che riguardano soggetti già raggiunti da precedenti misure cautelari (per l’A.N.A.S. trattasi di R. C. Contino, G. Panzica e G. Romano già ai domiciliari, destinatari odierni di analoga misura; per le imprese corruttrici, vi è Pietro Matteo Iacuzzo, rappresentante legale della “ISAP SRL” di Termini Imerese, già ai domiciliari e, da oggi, ristretto in carcere), si registra il coinvolgimento di ulteriori responsabili di corruzioni perpetrate nell’ultimo biennio. Sono stati, infatti, tratti in arresto e condotti in carcere: Giorgio Gugliotta, dipendente A.N.A.S., Capo Nucleo C del Centro di manutenzione D dell’Area Tecnica Compartimentale (diretta dal Geom. CONTINO che, a sua volta, nei casi incriminati, rispondeva all’Ing. Romano quale R.U.P.), competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: SS 114 Orientale Sicula (dal Km. 54,4 al Km. 92,022 e dal km 105,25 al km 130), SS114dir “Costa Saracena” (dal km 4,6 al km 12), SS 194 (Ragusana, dal km 0,3 al km 11,7); Amedeo Perna, dipendente della “IFIR TECNOLOGIE STRADALI S.R.L.”, società commerciale esercente “costruzione di strade autostrade e piste aeroportuali”, con sede a Milano (MI), con un volume d’affari annuo di oltre un milione di euro; Santo Orazio Torrisi, rappresentante legale della “SICILVERDE SRL”, impresa avente quale oggetto sociale la “cura e manutenzione del paesaggio, compresi parchi e giardini” con sede ad Aci S. Antonio (CT) e con un volume d’affari annuo superiore ai 2 milioni di euro; Giuseppe Ciriacono, padre del rappresentante legale della “ITAL COSTRUZIONI GROUP SRL”, esercente “altre attività di costruzione e opere di ingegneria civile” con sede a Caltagirone (CT) e con un volume d’affari annuo di circa 500 mila euro; Vincenzo Baiamonte (cl.1966), già dipendente della “SAFE ROADS SRL”, esercente l’attività di “costruzioni edifici residenziali e non residenziali” con sede a Misilmeri (PA), con un volume d’affari annuo superiore ai 2 milioni di euro e della “TRUSCELLI SALVATORE SRL” con sede a Caltanissetta (CL), il cui rappresentante legale, Salvatore Truscelli, in data 18 ottobre u.s., veniva sottoposto agli arresti domiciliari quale imprenditore corruttore sorpreso dai Finanzieri a consegnare, tra l’altro, negli uffici dell’ANAS, una tangente di 10.000 euro in contanti.
Le rapide e approfondite investigazioni condotte dai Finanzieri del Nucleo P.E.F. di Catania, sono state sviluppate attraverso l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali, accertamenti bancari, la disamina della documentazione amministrativa concernente i lavori oggetto di illecite dazioni nonché dal riscontro degli elementi desunti dagli interrogatori eseguiti da quest’Ufficio, nel corso dei quali, più funzionari ANAS coinvolti rendevano ampie confessioni. La consistente mole indiziaria così emergente permetteva di portare alla luce l’esecuzione fraudolenta o, in alcuni casi, la mancata esecuzione di opere previste nei capitolati di appalto. Le gare in questione, i cui bandi e la valutazione delle offerte, a seconda dell’entità dei lavori da affidare, erano a cura della Direzione Generale dell’ANAS o della struttura territoriale di coordinamento di Palermo, venivano aggiudicate anche con ribassi superiori al 50%. Paradossalmente i lavori oggetto di illeciti scambi di utilità tra imprese e funzionari corrotti si concludevano in tempi rapidissimi in ragione dell’evidente necessità, per entrambe le parti, di incamerare quanto prima il profitto criminale derivante dalla parziale o totale inadempimento dei vincoli contrattuali fissati. Altro elemento concordante della piena sintonia esistente tra corrotti e corruttori è l’assenza di qualsiasi contenzioso: l’esecuzione degli appalti tracciati quali fonte di tangenti non vedeva quasi mai l’insorgere di contestazioni bensì il puntuale e celere rilascio della piena conformità a quanto commissionato così da velocizzare il più possibile il pagamento della pubblica amministrazione, nel caso di specie, vittima di un vero e proprio raggiro. I fatti corruttivi oggetto del provvedimento cautelare eseguito in data odierna mettono in luce nuove casistiche di lavori non eseguiti a regola d’arte sulle principali strade della Sicilia centro – orientale: non solo la mancata scarificazione dell’asfalto da rimuovere quale stratagemma per risparmiare oneri da tramutare in “mazzette”, ma anche la mancata/parziale rimozione di barriere incidentate e/o inadeguate e il taglio di sterpaglie lungo le arterie.
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