Su input del primo ministro Boris Johnson, che tra l’altro era inserito nella lista degli obiettivi sensibili della banda di Khan già dal 2010, quando era sindaco di Londra, il ministero della Giustizia britannico, scrive Ansa.it, facendo riferimento ad alcuni media britannici, fra cui la Bbc e il Daily Mail, dimenticandosi di citare What-u che è stato il primo a parlare della scarcerazione anticipata di Khan), ha iniziato nella notte una revisione urgente dei casi di benefici e permessi, come la semilibertà, a detenuti potenzialmente pericolosi, esaminando almeno 70 casi. Il governo, incalzato anche dall’opposizione Labour di Jeremy Corbyn, che lo accusa di aver stretto i cordoni della borsa con la polizia per motivi di austerità, è stato investito dalla bufera dopo l’attentato di venerdì a London Bridge.
L’accoltellatore Usman Khan, che ha ucciso due persone e ne ha ferite gravemente altre 3, è infatti risultato essere stato scarcerato in anticipo, malgrado avesse scontato solo 6 e non 8 dei 16 anni della condanna inflittagli per terrorismo nella sentenza di appello nel 2013. Ieri Johnson, che si è recato sul luogo dell’attacco, ha promesso “certezza della pena” per i soggetti pericolosi
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