“Portrait of a Lady on Fire” della cineasta francese Céline Sciamma racconta la storia d’amore ambientata nella Francia del 18 ° secolo di donne che ancora una volta riescono a fare la differenza in un mondo, le cui emozioni confluiscono in un unica direzione, quella della resilienza in un mondo ancora troppo maschilista. “È una specie di testimonianza delle proprie idee”, ha detto Sciamma in una recente intervista. “Ci sono due cornici, due tele che la incarnano. Non è solo un’idea. Questo è anche il modo in cui abbiamo lavorato. Il film restituisce questa emozione perché ne è piena. ”
Nel film l’attrice Noémie Merlant interpreta un’artista di nome Marianne che arriva a dipingere il ritratto di Héloïse, una giovane nobildonna (Adèle Haenel), destinata a suggellare il suo matrimonio con un pretendente milanese
Le emozioni suscitate da “Portrait of a Lady on Fire” sono state considerevoli anche al suo debutto all’inizio di quest’anno al Festival di Cannes. Lì ha vinto la migliore sceneggiatura e Sciamma è diventata la prima regista femminile a vincere il ‘Queer Palme‘, un premio assegnato al miglior film a tema LGBTQ in tutto il festival. La Francia ha selezionato un altro film (“Les Miserables”) per la sua candidatura all’Oscar, ma questo non ha offuscato il successo di “Portrait of a Lady on Fire”che è diventato uno dei film più acclamati dell’anno capace di raccontare ‘una storia d’amore che eccita tanto emotivamente quanto intellettualmente’. “Il cinema dovrebbe offrire nuove immagini, creare nuovi ricordi”, ha detto Sciamma. E lei ci è riuscita raccontando una storia di un amore che non potrà mai durare e che alla fine lascerà traccia solo sulla tela di Marianne e nei cuori dei suoi personaggi, interpretati da Adèle Haenel e Noémie Merlant. (V.B.)
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