Ieri è iniziato e finito oggi il vertice UE per accordarsi su un nuovo bilancio che soddisfi le aspettative dei cittadini – i relatori del Parlamento non si aspettano progressi sostanziali.
I relatori del Parlamento chiedono al Consiglio di definire la sua posizione sul bilancio UE per il 2021-2027, conosciuto anche come QFP – quadro finanziario pluriennale. A un anno dalla scadenza dell’attuale bilancio i negoziati tra i capi dell’UE si dimostrano ancora complicati – è necessario un avanzamento durante il prossimo vertice.
Se l’attuazione del bilancio a lungo termine venisse rimandata, com’è accaduto nel 2014, ci sarebbero conseguenze negative per l’UE – tra cui la perdita di posti di lavoro. Il deputato polacco Jan Olbrycht del Partito popolare europeo, uno dei relatori sul fronte spesa del Parlamento, ha dichiarato di non aspettarsi progressi sostanziali dal vertice di Bruxelles, ma spera ancora che il Consiglio stabilisca un’agenda e un calendario chiari per il 2020 su come intende concludere l’adozione del bilancio.
“Non dovremmo dimenticare che le nostre decisioni sono di importanza cruciale per i beneficiari finali del bilancio dell’UE. Per questo motivo i capi dovrebbero inviare un messaggio a studenti, piccole e medie imprese, governi locali e regionali, università e agricoltori. Loro devono sapere cosa aspettarsi per il futuro” ha sottolineato.
Cifre dalla Finlandia
All’inizio di dicembre la presidenza finlandese ha pubblicato un pacchetto negoziale con le cifre che sono state la base per la discussione di oggi, giovedì 12 dicembre. Tuttavia, Margarida Marques, deputata portoghese del gruppo Socialisti e democratici, relatrice sul fronte spesa, le definisce “inaccettabili”. “Se fossimo realmente determinati a offrire dei risultati ai cittadini, avremmo bisogno di un bilancio UE ridistributivo e robusto per i prossimi sette anni e non ci riusciremo con ulteriori tagli sull’immigrazione oltre a quelli già proposti dalla Commissione europea nelle politiche agricole comuni e di coesione,” ha dichiarato “Spero che i capi di stato e i governi invertano la rotta.” Il Parlamento desidera un bilancio post 2020 in linea con gli impegni politici e le ambizioni per il futuro dell’UE, un esempio è la lotta al cambiamento climatico, l’impegno nella ricerca, e la volontà di assicurare la continuità delle principali politiche UE tra cui quelle di coesione e le politiche agricole comuni.
Riforma delle entrate
Il Parlamento propone anche una riforma sul fronte delle entrate per includere maggiori risorse proprie, con un nuovo regime di imposta sulle società (inclusa la tassazione delle grandi aziende del settore digitale), le entrate derivanti dal sistema di scambio delle quote di emissione e una tassa sulle materie plastiche. Le nuove fonti di entrate consentirebbero agli stati membri di risparmiare in quanto ridurrebbero i contributi diretti.
La deputata francese Valérie Hayer del gruppo Renew Europe e relatrice per le risorse proprie, prevede che il vertice sul bilancio di ieri e oggi probabilmente non sarà produttivo e ha aggiunto che la creazione di nuove fonti di entrate europee dovrebbe essere un prerequisito per raggiungere un accordo con il Parlamento. “I nostri capi di stato e di governo dovrebbero andare oltre i propri interessi economici e prendere in considerazione ciò che davvero guadagnano dalla nostra Unione in termini economici”
Secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro quasi il 60% di chi ha risposto dai 28 stati membri pensa che il proprio paese abbia beneficiato dall’adesione all’ue e desidera che il Parlamento rivesta un ruolo maggiore. Gli stessi dichiarano di volere che l’Unione europea lavori insieme sui problemi transfrontalieri come il cambiamento climatico e la lotta al terrorismo.
Il deputato portoghese José Manuel Fernandes del Partito popolare europeo, ha dichiarato che insieme al prossimo bilancio bisogna fornire i mezzi economici per affrontare le sfide e le priorità dell’UE. “L’Unione europea potrebbe a quel punto essere un attore geopolitico di spicco e rispettare gli impegni presi con i suoi cittadini.”
Fanno parte della squadra del Parlamento incaricata dei negoziati per il prossimo bilancio anche il deputato belga Johan Van Overtveldt dei conservatori e riformisti europei – presidente della commissione per il bilancio del Parlamento – e il deputato tedesco Rasmus Andresen del gruppo dei Verdi.
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