di Colin Anthony Groves
Trump continua ripetutamente a scagliarsi contro l’impeachment su Twitter. “La bufala dell’impeachment è solo una continuazione della caccia alle streghe che dura da 3 anni. Vinceremo! ”ha twittato domenica. E se, tra gli ‘up’ and ‘down’, fino a pochi giorni fa la faccenda sembrava avere una fase di calo, ora i democratici sono tornati alla carica con il processo di impeachment. Insomma questo processo ‘s’ha da fare’ e ora pare ci siano altri due testimoni da aggiungere alla lista di coloro che saranno chiamati a dire la loro sull’operato del presidente, oltre a John Bolton, che all’epoca dei fatti era il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump e Mick Mulvaney, il capo dello staff alla Casa Bianca, che ha riconosciuto che gli aiuti militari all’Ucraina sono stati trattenuti: Robert Blair, braccio destro di Mulvaney e Michael Duffey, un funzionario del bilancio incaricato di gestire la questione ucraina.
Il leader della minoranza Chuck Schumer di New York ha proposto la struttura per un processo “equo e onesto” in una lettera al leader della maggioranza Mitch McConnell, perché oramai è quasi certo che il presidente sarà messo sotto accusa entro la fine di questa settimana. Trump dovrà fare fronte a due accuse – abuso di potere e ostruzione al Congresso – per avere fatto pressioni sul presidente ucraino affinché indagasse sul rivale politico Joe Biden in cambio di aiuti militari. Lo scenario sembra oramai scontato. Trump dovrà affrontare due processi il primo alla Camera e il secondo al Senato. Alla Camera pare non abbia i numeri per farcela perché i deputati sono per la maggior parte democratici che voteranno per l’impeachment, al Senato invece avrà l’aiuto dei Repubblicani che a quanto pare proveranno a salvarlo dal quello che lui definisce continuamente “una caccia alle streghe”. Intanto la storia dell’impeachment continua a tenere banco su tutti i media americani. McConnell ha segnalato la sua preferenza per un rapido processo.
“Questo processo dovrà essere equo e tenere conto di tutti i fatti rilevanti”, ha scritto Schumer. “Il processo dovrà anche superare il test di correttezza con il popolo americano”.
Trump anche se sa che al Senato potrà rivendicare la sua estraneità ai fatti contestati, è consapevole che questo processo lascerà una macchia indelebile sul suo mandato. Ora ci si aspetta che Schumer e McConnell discutano i contorni di un processo al Senato, proprio come hanno fatto i democratici e i repubblicani durante l’impeachment di Bill Clinton due decenni fa. Nella lettera, Schumer propone come data per l’inizio del processo il 7 gennaio. E tra i tempi per l’interrogatorio dei dirigenti della Camera e del consiglio di Trump da parte dei senatori, gli argomenti finali dei dirigenti della Camera e del consiglio di Trump e le deliberazioni dei senatori, propone una durata di circa 126 ore per il procedimento.
Uno dei migliori alleati di Trump, il senatore Lindsey Graham della Carolina del Sud, ha detto domenica che anche lui preferisce una rapida conclusione delle procedure di impeachment. “Capisco la frustrazione del presidente, ma penso che ora la cosa migliore per il paese sia risolvere questa cosa”, ha detto Graham. “Ho chiaramente deciso. Non sto cercando di nascondere il fatto che ho disprezzo per le accuse nel processo. Quindi non ho bisogno di nessun testimone”.
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