di Marco Cherubini
Mille euro per chi ha un’azienda in crisi sono una goccia nel mare, ma visto che non sempre le crisi da sovraindebitamento, partono per fortuna da grandi numeri, mille euro sono poche ma sono sempre meglio di niente. L’imprenditoria in difficoltà e la crisi ha portato le banche a ridurre ulteriormente il credito a loro favore. Allora chi fa impresa è giustamente alla ricerca di prestiti per imprese in difficoltà per mezzo di vie alternative a quelle non più “battibili” dei finanziamenti da parte degli Istituti di credito tradizionali.
L’obiettivo del bando delle Camere di commercio, Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia è offrire un aiuto per le situazioni di crisi del 2019, che verrà prorogato anche nel 2020. Si tratta di un finanziamento per le micro piccole e medie imprese (MPMI) con sede operativa in Lombardia. Si svolge nell’ambito delle attività previste dall’accordo per la Competitività tra Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia ed è pubblicato in un Bando regionale
“il nostro scopo”, spiega Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente della Camera Arbitrale di Milano, “è quello di contribuire alla prevenzione della vera e propria insolvenza e il conseguente rischio di ricorso a pratiche illegali come l’usura. Come la Camera di commercio e la Camera Arbitrale ci affianchiamo alle imprese che si trovano in una fase critica e difficile, per poter risolvere con minori perdite e con l’accordo delle parti la situazione di debito”.
Candidature
Fino al 31 dicembre 2019 per le pratiche con spese sostenute e quietanzate nel 2019. Il bando si ripeterà il prossimo anno, a partire dal 1° gennaio 2020 fino alle ore 12.00 del 31 dicembre 2020 per le pratiche con spese sostenute e quietanzate nel 2020.
CONTATTI: occ@camcom.it, territorio@lom.camcom.it
La richiesta di contributo deve essere presentata a Unioncamere Lombardia, gestore del bando, tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it allegando la documentazione indicata nel bando e sottoscritta digitalmente. Informazioni e moduli su: http://www.unioncamerelombardia.it/?/menu-di-sinistra/Bandi—contributi-alle-imprese/Bandi-aperti/Bando-per-favorire-accesso-delle-MPMI-lombarde-alle-procedura-di-OCC
L’Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio della camera Arbitrale è un ente terzo, imparziale, indipendente che a partire da dicembre 2016 ha gestito in 3 anni 528 casi, per aiutare privati, imprenditori ed ex imprenditori a uscire da una situazione debitoria insostenibile, ovvero eccessiva rispetto al proprio patrimonio. Come funziona. Il debitore presenta una proposta per il rientro del debito o per la liquidazione del patrimonio. Il gestore della crisi analizza la situazione debitoria e rilascia una relazione. Il Tribunale, su istanza del debitore, può o omologare la proposta o di rientro o di liquidazione oppure rigetta l’istanza
I casi gestiti dall’Organismo di composizione della Camera Arbitrale di Milano sono 528 in tre anni. In aumento del 44% in un anno (2019/2018), Destinatari: dei 528 casi presentati : 481 sono consumatori o ex imprenditori o ex liberi professionisti, mentre 47 ditte individuali, snc, imprese familiari, liberi professionisti, aziende agricole. A oggi 100 istanze sono state presentate al vaglio del giudice, mentre 136 sono state archiviate dall’Organismo (292 pratiche attualmente in gestione).
Chi può accedere per legge alla procedura dell’Organismo di composizione (OCC): imprenditore agricolo; c.d. start up innovativa; imprenditore sotto soglia art 1 LF (negli ultimi 3 esercizi prima del deposito della istanza di fallimento: un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad € 300.000,00 (trecentomila), ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila, ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila); imprenditore sopra soglia art 1 LF ma con debiti inferiori ad € 30.000,00 (trentamila); imprenditore cessato; socio illimitatamente responsabile; professionisti, artisti e altri lavoratori autonomi; società professionali ex L. 183/2011; associazioni professionali o studi professionali associati; società semplici costituite per l’esercizio delle attività professionali; enti privati non commerciali.
Due casi gestiti dall’Organismo di composizione della Camera Arbitrale di Milano
Primo caso. Tribunale di Busto: consumatore quarantenne con contratto da lavoratore dipendente. Le cause del dissesto sono riconducibili a vicende familiari e alla perdita del precedente lavoro, la posizione debitoria è esclusivamente verso banche e nulla verso l’erario. Il debitore ha sempre fatto fronte a tutti i pagamenti presentandosi davanti all’OCC con una situazione economica in difficoltà per i futuri pagamenti, diligente invece nel far fronte alle precedenti obbligazioni, nonostante le difficoltà. Il giudice ha accolto il piano di rientro proposto dal consumatore indebitato, prevendendo un pagamento in 4 anni del 30% del residuo dei suoi debiti. Valutato molto positivamente l’atteggiamento del debitore che si è presentato tempestivamente ai primi segnali di crisi e che abbia sempre profuso il massimo sforzo nell’adempiere ai propri obblighi.
Secondo caso: Tribunale competente Milano. Un’ex imprenditrice nel settore commercio, che aveva un bar nel territorio milanese, quarantenne. Ha trovato un accordo con i creditori, grazie alla finanza esterna, per cui un soggetto esterno di famiglia, ha reso disponibile una somma. Non era riuscita a pagare le tasse, era rimasta indietro con i pagamenti. A fronte di un pesante debito, per lo più con l’erario, si è chiuso l’accordo con i creditori con una somma che ha coperto circa il 10% del totale dei debiti. La sua famiglia, i suoi genitori, le sono stati accanto nel momento del bisogno. Si trattava infatti del massimo sforzo che la famiglia era di grado di affrontare in quella situazione. Il procedimento si è chiuso rapidamente (in un anno). Fondamentale il lavoro del consulente di fiducia del debitore che si è occupato di mettere ordine nella massa di debiti e di impostare la bozza di accordo poi discussa con l’OCC.
E POI LE ALTRE OPPORTUNITÀ PER TUTTI…
Cassa Depositi e Prestiti
Tra le opzioni più sicure per ottenere un prestito c’è quella di rivolgersi a Cassa Depositi e Prestiti che offre numerose possibilità venendo incontro alle più variegate esigenze segnalate sempre sul suo sito. Le strade sono fondamentalmente due. La prima prevede l’opportunità di rivolgersi a una delle sue filiali. A metà del 2019 ne è stata aperta una a Verona e ora c’è in programma di aprirne altre 20 entro il 2021. In alternativa è sempre possibile reperire tutte le informazioni direttamente sul sito. Infine resta la possibilità di rivolgersi alla propria banca e chiedere un prestito precisando però che lo si vuole con “provvista che arriva da Cassa Depositi e Prestiti”. E in tal caso se si hanno i requisiti necessari per ottenere quel prestito la risposta sarà magicamente sì. Ora la domanda viene spontanea. Perché le banche dovrebbero offrire prestiti se si cita Cassa Depositi e Prestiti e diversamente no? Perché in base all’accordo di Basilea le banche non possono più prestare soldi senza un accantonamento proporzionato al prestito che concedono e quindi se alla copertura del prestito ci pensa Cassa e Depositi e Prestiti possono dire tranquillamente di sì. Il Piano Industriale di Cassa Depositi e Prestiti si chiuderà nel 2021 e l’istituto ha preso l’impegno di veicolare 83 miliardi di euro per la competitività di 60mila imprese italiane. In particolare sulle direttrici dell’innovazione, quindi sostanzialmente ricerca e sviluppo, per la crescita dimensionale sul mercato domestico delle stesse imprese e per l’internazionalizzazione. Che significa per Cassa Depositi e Prestiti offrire una mano alle imprese per apertura nuovi punti vendita oppure per accedere a nuovi mercati.
Fondo di garanzia per le Pmi
A volte i prestiti per Imprese in difficoltà non sono erogati dalle Banche a causa della mancanza di garanzie, a detta loro, sufficienti. In sostanza non so fidano e non decidono di rischiare aiutando le PMI ad affrontare i loro mercati di riferimento. Anche per superare questa tipologia di difficoltà vi sono risorse pubbliche consistenti in un fondo di garanzia che permette di garantire, verso una banca, prestito del valore massimo di 1,5 milioni di euro. Il sito Fondidigaranzia.it offre informazioni su tale risorsa. Oppure è possibile fare ulteriori verifiche sul sito del Mise, ossia del Ministero dello sviluppo economico.
Banca europea investimenti
Conosciuta anche con l’acronimo BEI, offre fino a 12 milioni di euro alle aziende che vogliono investire in ricerca e tecnologia per migliorare il proprio lavoro e accrescere la qualità del lavoro stesso. E anche in questo caso vale il discorso fatto già per Cassa Depositi e Prestiti, ossia è possibile rivolgersi alla propria banca e chiedere un finanziamento con copertura garantita da Bei.
Invitalia
Altre opportunità possono offrirle Invitalia, utile nel gestire fondi nazionali dedicati alle imprese in difficoltà e gli Enti Europei. Per mettersi in contatto occorre prima iscriversi all’area Riservata e poi compilare una Scheda contatto che si trova sul sito. Dal 23 al 31 dicembre 2019 il servizio di informazione sarà sospeso per le festività, ad eccezione del numero azzurro che rimarrà sempre attivo e anticiperà la chiusura alle ore 15:00 solo il 24 e il 31 dicembre 2019.
Web
Scheda contatto
Per compilare la scheda contatto devi essere iscritto all’Area Riservata.
Telefono
Numero azzurro 848.886886 (*) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00
Fondi europei
Il sito Europa.eu offre una serie di utili informazioni sulle opportunità dedicate alle imprese e offerte direttamente dall’Europa.
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