di Paola Usai
Papa Francesco passerà alla storia sicuramente come uno dei Papi più rivoluzionari dello Stato Pontificio. E lo ha dimostrato da subito, rinunciando per esempio, all’appartamento papale, ben più grande e lussuoso di quello dove ora lui risiede sempre all’interno dello stato Vaticano, a due passi da piazza San Pietro entrando dall’Arco delle Campane sulla sinistra della Basilica. Perché da quando si è insediato sullo scranno papale non ha mai temuto di scardinare le vecchie regole come ha appena dimostrato togliendo il segreto pontificio sugli abusi sessuali, per eliminare per sempre quel muro di omertà che fino ad oggi ha protetto i pedofili.
D’altra parte sia le vittime sia i loro sostenitori era da tempo che chiedevano al papa di fare questo passo e ora la gerarchia cattolica sarà costretta a rispondere alle inchieste nazionali, alle citazioni della giuria e ai pubblici ministeri che potranno chiedere la consegna di tutta la documentazione interna sugli abusi.”Il carnevale dell’oscurità è finito”, ha dichiarato Juan Carlos Cruz ad Ap, un importante sopravvissuto cileno all’abuso di clero e difensore delle vittime. E per proteggere maggiormente le vittime di abusi, nella nuova legge, papa Francesco non solo ha innalzato l’età, dai 14 ai 18 anni, al di sotto della quale il Vaticano debba considerare talune immagini pornografiche come pornografia infantile, ma ha anche chiesto che venisse scritto che “sulle informazioni sui casi di abuso” i dirigenti della chiesa dovranno garantire la massima “sicurezza, integrità e riservatezza” ovviamente per tutelare ulteriormente le vittime.
A maggio il Vaticano ha emesso un’altra legge che afferma esplicitamente che non solo le vittime, ma anche i testimoni o la persona che ha presentato l’accusa non possono essere messe a tacere e hanno il diritto di conoscere il risultato dei procedimenti canonici
Così finalmente le “parti interessate” avranno l’opportunità di avere accesso alla documentazione che riterranno utile in un procedimento penale. E se fino ad oggi, la chiesa è stata particolarmente indulgente nei confronti dei sacerdoti rei di avere importunato tante vittime ora le cose dovrebbero cambiare. Il direttore editoriale del Vaticano, Andrea Tornielli, ha affermato ad Ap che la nuova legge è un seguito “storico” al vertice di febbraio e un segno di apertura e trasparenza.
“L’ampiezza della decisione di papa Francesco è evidente: il benessere dei bambini e dei giovani deve sempre venire prima di qualsiasi protezione di un segreto, persino “del segreto pontificio”, ha affermato in una nota
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.