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TRUMP LA CAMERA VOTA SÌ ALL’IMPEACHMENT


Il presidente degli Usa, Donald Trump
 (AP Photo / Evan Vucci)
 © ph. What-u

di Colin Anthony Groves

Il dibattito alla Camera per decidere il sì o il no all’impeachment è appena terminato. E il verdetto come già si immaginava è di colpevolezza per il 45° presidente degli Stati Uniti. Donald Trump è ufficialmente sotto accusa. Alle 20,08, le 2,08 di giovedì 19 dicembre in Italia, la Camera dei rappresentanti ha approvato la mozione di impeachment, divisa in due capi di imputazione. Il primo articolo, «abuso di potere» ha ottenuto 230 voti a favore e 197 contro. Il secondo, «ostruzione dell’indagini del Congresso», 229 contro 198. Nancy Pelosi mentre leggeva i risultati, ha fulminato con un gesto alcuni parlamentari che stavano esultando. «È una giornata triste, non bisogna gioire» aveva detto questa mattina, arrivando a Capitol Hill. Trump è accusato di aver abusato del suo potere presidenziale quando ha chiesto all’Ucraina di indagare sul suo rivale politico prima delle elezioni del 2020 e di avere ostacolare le indagini del Congresso. Un brutto tonfo per il presidente, il 3° nella storia degli Stati Uniti, ad essere accusato di impeachment. Sicuramente non un record di cui vantarsi per il Trump che su Twitter ha continuato a scrivere che era solo “una caccia alle streghe” non riuscendo evidentemente a sfuggire alle forche caudine della Camera dei deputati.

Prima della votazione, la portavoce Nancy Pelosi ha invocato la promessa di fedeltà e il preambolo alla Costituzione sostenendo che la visione dei fondatori di una repubblica era minacciata dalle azioni di Trump.”Oggi siamo qui per difendere la democrazia per il popolo”, ha dichiarato la Pelosi. Trump, twittando dalla Casa Bianca, ha usato tutte le lettere maiuscole e i punti esclamativi per sottolineare l’oltraggio: “TANTE ATROCI BUGIE. QUESTO È UN ASSALTO ALL’AMERICA E AL PARTITO REPUBBLICANO !!!! ”

Il dibattito sull’impeachment che andava avanti da settimane riguardo i due articoli di impeachment contro il presidente, ha diviso i legislatori al Congresso tanto quanto gli americani. Tuttavia il risultato, come What-u aveva anticipato negli articoli precedenti, non era in dubbio.

© ph. What-u
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La risoluzione sull’impeachment della Camera afferma che Trump ha abusato del suo potere d’ufficio e poi ha cercato di ostacolare le indagini al Congresso come “nessun presidente” ha fatto prima nella storia degli Stati Uniti. Il presidente “ha tradito la nazione usando la sua carica chiedendo favori a uno stato straniero per restare in vantaggio nella corsa alle elezioni. “Il presidente Trump, con tale condotta, ha dimostrato che rimarrà una minaccia per la sicurezza nazionale e la Costituzione se gli sarà permesso di rimanere in carica”, ha detto la Pelosi

Andrew Johnson
Mandato presidenziale: 15 aprile 1865 – 4 marzo 1869
Bill Clinton
Mandato presidenziale: 20 gennaio 1993 – 20 gennaio 2001
Richard Nixon
Mandato presidenziale: 20 gennaio 1969 – 9 agosto 1974

Prima di lui furono accusati di impeachment Andrew Johnson e Bill Clinton. Nixon preferì rassegnare le dimissioni prima del processo

Prima di Trump due presidenti degli Stati Uniti, Andrew Johnson nel 1869 e Bill Clinton negli anni ’90, furono accusati di impeachment dalla Camera e poi assolti dal Senato. Richard Nixon negli anni ’70 preferì rassegnare le dimissioni piuttosto che affrontare il voto della Camera su Watergate nelle prime prime udienze di impeachment televisive, che hanno catturato l’attenzione della nazione. I procedimenti contro Trump, sebbene altamente controversi, non hanno affascinato la nazione fino a quel punto anche perché il tycoon americano è stato più volte messo sotto la lente della giustizia anche nei mesi precedenti.



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