di Heather Curtis
Un aereo Bek Air con 98 persone a bordo è precipitato poco dopo il decollo venerdì scorso in Kazakistan. Dodici persone sono rimaste uccise sul colpo, cinquantaquattro è il numero dei feriti, e di questi almeno 10 sono tuttora in condizioni critiche. Al momento non si conoscono le cause dell’incidente. “Le autorità stanno analizzando la scatola nera per comprendere se si è trattato di un errore del pilota e di un guasto tecnico”, ha detto il vice primo ministro del Kazakistan, Roman Sklyar. L’unica cosa certa è che la coda dell’aereo, secondo i resoconti di alcuni testimoni, ha colpito due volte la pista durante il decollo, a dimostrazione che il velivolo faceva fatica a decollare. Poi quando si è alzato in volo da Almaty, l’ex capitale e la più grande città del Kazakistan, ha urtato prima un muro di cemento e poi un edificio a due piani perdendo quota alle 7:22 ora locale, secondo l’Aeroporto Internazionale di Almaty.
Un sopravvissuto ha detto che l’aereo ha iniziato a tremare meno di due minuti dopo il decollo. In una dichiarazione sulla sua pagina Facebook, l’aeroporto ha dichiarato che non vi sono stati incendi e un’operazione di salvataggio è iniziata immediatamente. Nel 2009, a tutte le compagnie aeree kazake, ad eccezione della compagnia aerea di bandiera Air Astana, è stato vietato operare nell’Unione europea perché non soddisfacevano gli standard di sicurezza internazionali. Il divieto è stato revocato nel 2016.
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