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PARIGI LE PROTESTE NON SI FERMANO NEMMENO PER CAPODANNO


di Paulette Descrièrer

I manifestanti di Parigi non si fermano, la marcia di protesta contro la prevista riforma pensionistica è giunta al 25esimo giorno e proseguirà ad oltranza anche nei prossimi giorni. La polizia ieri ha sparato gas lacrimogeni per disperdere alcuni gruppi, vicino a luoghi di interesse turistico come il museo di arte moderna del Centre Pompidou, dove alcuni dimostranti hanno incendiato una fermata dell’autobus. A dare sostegno alle proteste sono intervenuti anche alcuni gruppi rappresentativi del movimento dei gilet gialli, nato sui social network nel maggio del 2018 per protestare contro l’aumento dei prezzi del carburante e l’elevato costo della vita e che per mesi ha paralizzato la capitale chiedendo la diminuzione delle tasse sul carburante, la reintroduzione della tassa di solidarietà sulla ricchezza, l’aumento dei salari minimi e l’attuazione dei referendum d’iniziativa dei cittadini. Jerome Rodrigues, figura di spicco nel movimento durante le proteste venne ferito per ben 2 volte allo stesso occhio perdendo purtroppo la vista.

I sindacati francesi dall’inizio di dicembre continuano a promuovere gli scioperi a livello nazionale interrompendo servizi essenziali quali le scuole, le ferrovie e le strade, e prestando sostegno a proteste regolari. E anche per Capodanno la situazione resterà critica in tutto il paese. Il presidente Macron non vuole rinunciare alle riforme pensionistiche perché dice che “devono essere fatte”, ha detto. Il primo ministro Edouard Philippe ha programmato di continuare i colloqui con i sindacati dopo le vacanze natalizie e di fine anno. Raramente la metropolitana di Parigi ha subito un tale blocco. Oggi tredici delle sedici linee della metropolitana resteranno chiuse a Parigi. Nel dettaglio, solo le linee 1 e 14 funzioneranno normalmente oggi. La linea 2 funzionerà solo dalle 8:00 a mezzogiorno, precisa Le Monde.  Anche il traffico sulle linee RER A e B sarà “molto disturbato”. Per i viaggiatori che vogliono prendere il treno oggi, la situazione rimane complicata, con una media di 6 TGV su 10 e 1 Transilien su 5 in circolazione. La SNCF prevede la diffusione di quattro TER su dieci domenica e una media nel weekend di tre Intercités su dieci. Il RATP, tuttavia, promette un “miglioramento significativo” per domani lunedì 30 dicembre, alla vigilia delle festività di Capodanno. Oltre alle linee 1 e 14 che funzioneranno normalmente, saranno fornite in parte 11 linee della metropolitana e una RER A e B (zona RATP) su due passerà tra le 6:30 e le 20:00. Per il 31 dicembre, la notte di San Silvestro, il RATP prevede di garantire il servizio delle linee 1 e 14 fino alle 2:15 Le linee del tram T2, T3a e T3b funzioneranno tutta la notte e le linee degli autobus Noctilien saranno notevolmente rinforzate. «Ora vediamo cosa dirà Macron nel suo discorso di fine anno», dice Cloé, «anche se sono convinta che non ci saranno aperture sul fronte pensioni. La previdenza sociale in Francia si avvia verso un deficit che potrebbe arrivare tra 7,9 miliardi e 17,2 miliardi nel 2025 e sono convinta che Macron non tornerà indietro sui suoi passi». Jean Paul che lavora nel trasporto ferroviario aggiunge: «Questa riforma danneggia chi come me lavora nel settore dei trasporti. E in Francia c’è già un precedente. Nel 1995, Juppé presentò un progetto di riforma sulle pensioni e sulla sicurezza sociale con l’obiettivo di introdurre nel settore pubblico le misure imposte al settore privato, fra cui l’allungamento dell’anzianità contributiva da 37,5 anni a 40 anni. Anche all’epoca ci furono massicce ondate di scioperi generali in tutto il Paese, alle quali parteciparono circa due milioni di persone, in seguito alle quali governo ritirò la riforma».

Dal retributivo al contributivo

Da noi un tempo l’importo delle vecchie pensioni era calcolato sugli ultimi stipendi, successivamente con la riforma Fornero le pensioni vennero poi computate in base al metodo contributivo per tutti i lavoratori, (come già introdotto dalla riforma Dini in maniera graduale), quindi sul numero dei contributi versati.

Cosa succederà in Francia se la riforma passerà? Verrà introdotto un sistema a punti. Ogni euro guadagnato lavorando verrà associato a un certo numero di punti riconvertiti poi in denaro al momento di andare in pensione. E il bonus per le mamme invece di essere riconosciuto dal terzo figlio, verrà riconosciuto a partire dal primo bebé.

Aumento dell’età pensionabile

La riforma Fornero ha aumentato l’età pensionabile per donne e uomini abolendo la cosiddetta pensione di anzianità (in base al numero di anni di lavoro), sostituita dalla “pensione anticipata”. Macron ha promesso di non voler innalzare l’età pensionabile (oggi a 62 anni per chi ha il regime generale), ma ha proposto di creare un’età “pivot”, un’età di “equilibrio” a 64 anni. Sotto la quale ci sarà una penalizzazione del 5% per ogni anno di pensione anticipata, mentre al contrario ci sarà un 5% in più per chi decide di restare a lavoro.

Riforma Fornero ed esodati

La riforma Fornero ha creato la categoria degli “esodati”, ovvero quelli che sono rimasti senza lavoro e senza pensione per effetto dell’improvviso cambio delle regole per il pensionamento. Il termine inizialmente era stato coniato per indicare coloro che avevano accettato un esodo volontario dall’azienda nel 2011, confidando di andare in pensione con la vecchia legge, quindi di lì a poco. Sono state fatte nel corso degli anni otto “salvaguardie”, ovvero leggi ad hoc per recuperare dei lavoratori rimasti imbrigliati dal cambio delle regole. Il sistema a punti di Macron non creerà situazioni del genere dato che tocca solo i giovati nati dopo il 1975.



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