di Mariah Bradley
L’Interpol ha emesso un avviso ricercato giovedì per l’ex presidente della Nissan-Renault, Carlos Ghosn, che dal Giappone è fuggito in Libano piuttosto che affrontare il processo per le accuse di cattiva condotta finanziaria. Il ministro della Giustizia libanese, Albert Serhan ha dichiarato in un’intervista ad AP che il Libano “svolgerà le sue funzioni”, allo stato dei fatti però sembra assai remota l’ipotesi che Ghosn, venga consegnato al Giappone.
L’Interpol nel frattempo ha emesso una Red Notice, che non è un mandato di arresto, ma una richiesta per chiedere alle forze dell’ordine di tutto il mondo di collaborare al riconoscimento e all’arresto del fuggitivo. E Ghosn, nel frattempo messo al corrente, ha deciso di rilasciare una dichiarazione, la seconda questa settimana, per fare quadrato attorno alla sua famiglia.
“Le accuse dei media secondo cui mia moglie Carole e altri membri della mia famiglia hanno avuto un ruolo nella mia partenza dal Giappone sono false e fuorvianti. Ho organizzato da solo la mia partenza. La mia famiglia non ha avuto alcun ruolo “, ha detto Ghosn, che è libanese e ha anche un passaporto francese e uno brasiliano. L’ex ceo, processato in Giappone in aprile, è arrivato in Libvano due giorni fa, dalla Turchia e da allora non è più stato visto in pubblico. In una dichiarazione, ha affermato di essere fuggito per evitare “persecuzioni politiche”. Le autorità libanesi hanno confermato che Ghosn è entrato legalmente in Libano con un passaporto francese. La fuga di Ghosn a Beirut ha scioccato le autorità giapponesi che ora stanno ricostruendo tutti i passaggi che hanno permesso all’ex ceo della Nissan-Renault, di fuggire dal Giappone, evitando la stretta sorveglianza alla quale era sottoposto mentre era libero su cauzione dopo avere sborsato 1,5 miliardi di yen ($ 14 milioni).
Ghosn, a Beirut, dov’è cresciuto, è un eroe nazionale per il suo glorioso passato nel settore automobilistico, tutti infatti gli riconoscono grandi doti manageriali che gli hanno permesso in passato di salvare la Nissan dal quasi fallimento. Serhan ha dichiarato che “Ghosn sarà interrogato dai pubblici ministeri e se occorrerà prendere delle misure, ciò sarà fatto in maniera precauzionale”.”Siamo un paese di diritto e rispettiamo la legge e posso confermare che lo stato libanese attuerà la legge”, ha concluso il ministro della giustizia.
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