L’Iran ha promesso “aspre rappresaglie” dopo l’attacco aereo americano di ieri, vicino all’aeroporto di Baghdad, che ha ucciso il generale Qassem Soleimani, il capo dell’élite Quds Force iraniana. Gli Stati Uniti hanno esortato i suoi cittadini statunitensi a lasciare l’Iraq “immediatamente”. Il Dipartimento di Stato ha dichiarato che l’ambasciata a Baghdad, che è stata attaccata da miliziani appoggiati dall’Iran e altri manifestanti all’inizio di questa settimana, è chiusa e tutti i servizi consolari sono stati sospesi.
Il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha avvertito che gli Usa hanno sorpassato il limite e ora “nulla sarà più giustificato”. Khamenei che ha dichiarato tre giorni di lutto pubblico per la morte del generale, ha definito Soleimani la “faccia internazionale della resistenza”.
Ora qualsiasi forte rappresaglia da parte dell’Iran, potrebbe innescare un conflitto che coinvolgerebbe l’intera regione, mettendo in pericolo le truppe statunitensi in Iraq, Siria e oltre. Trump però non sembra essere preoccupato dalle parole dell’Ayatollah Ali Khamenei e dalla sua tenuta di Palm Beach, in Florida, dove si trova in vacanza, ha inviato un tweet di una bandiera americana. Il presidente della Camera Nancy Pelosi ha affermato che ora la “massima priorità” è quella di proteggere le vite e gli interessi americani, ma ha anche aggiunto che “non possiamo mettere ulteriormente a rischio la vita dei membri del servizio americano, dei diplomatici e degli altri impegnandoci in azioni provocatorie e sproporzionate”. Il candidato alla presidenza democratica Joe Biden ha affermato che Trump ha “gettato un candelotto di dinamite in una scatola con l’esca”, affermando che il presidente sta portando gli Stati Uniti “sull’orlo di un grave conflitto in tutto il Medio Oriente”. (B.V.)
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